Agende rosse, 2.000 studenti al Carlo felice per parlare di legalità
Con la testimonianza di Salvatore Borsellino e Antonino Di Matteo
Lunedì 4 marzo alle ore 9.30 al Teatro Carlo Felice torna l'appuntamento del Movimento Agende Rosse con gli oltre 2.000 studenti della Città Metropolitana.
Come già per le passate edizioni, anche questa sarà un'occasione per parlare ai giovani di legalità con Salvatore Borsellino, fondatore e Presidente del Movimento Agende Rosse, Antonino Di Matteo, sostituto Procuratore Nazionale Antimafia, Aaron Pettinari, Caporedattore Antimafia2000, Roberto Centi, Presidente della Commissione Antimafia Regione Liguria e Angelo Garavaglia Fragetta, cofondatore Movimento Agende Rosse.
Il Movimento Agende Rosse - come si legge sul sito - è costituito da cittadini che agiscono affinché sia fatta piena luce sulla strage di Via D’Amelio a Palermo del 19 luglio 1992 nella quale furono uccisi il Magistrato Paolo Borsellino e gli agenti di Polizia Emanuela Loi, Agostino Catalano, Claudio Traina, Eddie Walter Cosina e Vincenzo Li Muli.
Il Movimento nasce su impulso di Salvatore Borsellino il quale il 15 luglio 2007 scrive la lettera intitolata “19 luglio 1992: una strage di Stato” nella quale afferma che la ragione principale della morte del fratello Paolo è da ricercarsi nell’accordo di non belligeranza stabilito tra pezzi dello Stato e Cosa Nostra in seguito ad una trattativa fondata sul tritolo delle stragi in Sicilia del 1992 ed in continente del 1993. Salvatore Borsellino chiede di avere delle risposte sulle omissioni delle più elementari misure di sicurezza in via D’Amelio il giorno della strage e di sforzare la memoria ad alcuni rappresentanti delle Istituzioni che incontrarono Paolo Borsellino nelle sue ultime settimane di vita e che pertanto conoscono elementi fondamentali per ricostruire lo scenario in cui maturò l’accelerazione della fase esecutiva dell’eccidio.
L'Agenda rossa, dove nei mesi prima dell'attentato Paolo Borsellino aveva annotato i contenuti dei suoi colloqui investigativi, sparì dalla borsa del giudice proprio il 19 luglio 1992 e da allora non fu mai ritrovata. L'agenda è diventata dunque simbolo del Movimento, che ogni giorno si impegna per ricercare la piena verità sull'attentato.
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