A Campo Ligure per ricordare don Gallo
L'Arcivescovo ha celebrato la S. Messa in ricordo del prete genovese a quasi 10 anni dalla morte.
Nuvole grigie e una leggera pioggia accolgono mons. Tasca nella stretta valle di Campo Ligure, dove si è recato giovedì 20 aprile in occasione della giornata in ricordo di don Andrea Gallo e suo fratello Dino. Arrivato nel paese della valla Stura, la prima tappa è al cimitero dove è sepolto, insieme alla nonna, il sacerdote genovese e fondatore della comunità di San Benedetto al Porto, morto il 22 maggio 2013. Qui un primo incontro con alcuni familiari e stretti amici della comunità per pregare insieme davanti alla tomba e scambiare alcune parole e ascoltando aneddoti e racconti della vita del sacerdote. “Don Andrea anche quando era molto malato, pochi giorni prima della sua morte, ha voluto vivere profondamente il suo ministero celebrando la S. Messa.”
Dal cimitero si deve percorrere alcune centinaia di metri, attraverso il torrente Stura per arrivare alla chiesa parrocchiale della Natività di Maria Vergine, dove l’Arcivescovo, con mons. Gianni Grondona, vicario episcopale e alcuni sacerdoti del luogo, ha presieduto la S. Messa in ricordo di don Andrea Gallo. Nell’omelia riprendendo le parole delle letture ha voluto rimarcare come il Signore ascolta la voce del povero e ha posto un interrogativo “Noi ascoltiamo il grido del povero?”. Da questa domanda ha voluto ricordare la vita di don Andrea che “è stata così, prendendo sul serio quello che il Signore ha chiesto a lui e chiede a ciascuno di noi.” Ha voluto poi soffermarsi su alcune sue frasi ricorrenti in particolare quando diceva che era “necessario comunicare con tutti, aiutando ciascuno a fare la propria parte” e ancora “la costruzione del bene comune va costruita con e non per”. Il vescovo ha voluto rimarcare come da queste frasi si evince che «la comunione viene prima dell’efficienza, dei risultati, la vera sfida è stare insieme. Quanto è faticoso oggi mettersi a servizio insieme». Ha ricordato che in virtù del battesimo ciascun cristiano è chiamato a vivere questa comunione «anche se oggi – ha continuato mons. Tasca – pare non essere più di moda».
Guardando al tempo di Pasqua che si sta vivendo l’Arcivescovo ha voluto rimarcare come oggi vada annunciata la speranza, quella data dalla luce che entra nel sepolcro «grazie alla pietra rotolata, che permette di mostrare futuro, di avere luce verso domani, e in questo don Andrea è stato uomo di speranza per le tante persone che lo hanno incontrato».
A conclusione della celebrazione l’Arcivescovo ha salutato il segretario della CGIL, Maurizio Landini, e il presidente provinciale ANPI Genova, Massimo Bisca, i quali dopo aver partecipato alla S. Messa hanno tenuto gli interventi in ricordo di don Andrea Gallo nel teatrino del paese.
Prima di ripartire da Campo Ligure padre Marco è stato accompagnato alla RSA presente nel centro, dove ha visitato la struttura e portando un saluto e intrattenendosi con ciascuno degli ospiti.
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