Tornati in San Lorenzo gli angeli musicanti dell’Arca del Battista
Erano state trafugate e riconsegnate dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Artistico
Sono tornate nelle mani del Prefetto della Cattedrale, Monsignor Carlo Sobrero, le due statuine di Angeli Musicanti trafugate negli anni Settanta dai pinnacoli delle guglie dell'Arca di San Giovanni Battista, custodita nel Museo del Tesoro della Cattedrale.
La cerimonia si è svolta nel salone del Palazzo Arcivescovile alla presenza del Cardinale Angelo Bagnasco che ha apprezzato il gesto del Comando del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Artistico di consegnare alla Cattedrale i due splendidi manufatti prima dal suo saluto alla città, e il seguente passaggio delle consegne al suo successore, Padre Marco Tasca, nominato nuovo arcivescovo di Genova da Papa Francesco.
Il Colonnello Gianluca Feroce, Comandante Provinciale Carabinieri di Genova e il tenente Colonnello Antonio Quarta, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela del Patrimonio Artistico di Genova hanno tracciato la storia di questo fortunato ritrovamento che si è avvalso della segnalazione ricevuta dal dottor Franco Boggero, funzionario della Soprintendenza e direttore dei lavori di restauro dell'Arca, al quale il professor Clario Di Fabio, docente di Storia dell'Arte Medioevale dell'Università di Genova, aveva segnalato la presenza delle due statuine su un catalogo di una nota casa d'aste genovese. L'attività investigativa del Nucleo si è subito messa in movimento e grazie all'alta specializzazione dei suoi uomini ha svolto un'attenta ricerca d'archivio e di comparazione di immagini. Un lavoro di squadra tra Soprintendenza, Nucleo investigativo e Ufficio Beni Culturali dell'Arcidiocesi per cercare di ricostruire il concerto celestiale di otto statue di angeli e di quattro vescovi, di cui due sono ancora mancanti.
L'Arca, ha sottolineato il professor Di Fabio, è da considerarsi un manufatto eccezionale, unico nel suo genere, concepito non per custodire le reliquie di San Giovanni Battista, ma per esaltarle e glorificarle nel suo passaggio lungo i percorsi della processione che porta al mare.
Le ceneri giunte a Genova nel 1099 sono state considerate la vera ricchezza della città di Genova, il suo baluardo e il sacro palladio: il professore ha ricordato che i genovesi, con la concretezza che li contraddistingue da sempre, avevano pensato di trasportarle da Myra in modo separato, dividendole sulle diverse navi che componevano la flotta, per potere così essere sicuri che comunque in qualunque condizione di mare sarebbero giunte a Genova. Ma il vento non si alzava e la bonaccia non permetteva di prendere il largo: il Santo non voleva essere diviso e così solo dopo avere ricomposto le ceneri, si è potuto alzare le vele e portare a Genova un così prezioso dono.
Quest'anno la processione di San Giovanni non ha attraversato le strade per arrivare al Porto Antico, ma le reliquie sono state comunque mostrate dal Cardinale Arcivescovo durante la solenne messa del 24 giugno, festa della natività del Precursore.
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