Cristo degli Abissi, suggestivo restauro
Grande impegno del servizio di archeologia subacquea della Soprintendenza
Lo scorso 14 settembre hanno avuto luogo le operazioni subacquee di manutenzione della statua bronzea sommersa del Cristo degli Abissi. L'intervento si è reso più che mai necessario, visto che l'anno scorso non era stato possibile effettuarlo per le priorità della gestione dell'emergenza pandemica.
Con il coordinamento del Servizio Tecnico di Archeologia Subacquea della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia, quest'anno i Sommozzatori della Guardia di Finanza hanno avuto un preminente ruolo di regia operativa, con la messa a disposizione dell'idonea strumentazione consistente in un'idropulitrice. Insieme a loro, alle operazioni sott'acqua e in superficie si sono alternernati i Sommozzatori dei Carabinieri, della Polizia di Stato (CNeS), del Gruppo Operativo Subacquei del Comando Subacquei Incursori della Marina Militare (GOS del COMSUBIN), dei Vigili del Fuoco col supporto logistico della Guardia Costiera (Comando Circomare di Santa Margherita Ligure).
Al ritrovo di tutti i nuclei sommozzatori sullo zenith della statua è seguito un briefing in cui la Guardia di Finanza ha spiegato come utilizzare sott’acqua l’idropulitrice, che lavora mediante l'utilizzo di acqua in pressione con effetto cavitazionale generato dalla peculiare lancia in dotazione.
E' un bronzo sofferente perché assottigliato e rovinato per decenni da indiscriminati colpi di spazzola metallica e, come se non bastasse, "vittima" delle correnti galvaniche create in mare dal contatto col ferro all'interno del calcestruzzo posto dentro la statua, nata cava” (Cabella).
Con questo sistema la pressione dell’acqua fa saltare gli organismi, anche corrosivi, di biologia marina (“biofouling”), senza più toccare direttamente il bronzo, la cui patina è stata devastata da infinite, aggressive e incontrollate ripassate coi denti delle spazzole di ferro nel corso degli anni.
Oltre alla pecularità degli aspetti tecnici e all'unicità di un simile intervento conservativo, questo lavoro interforze sul Cristo degli Abissi racchiude in sé un valore culturale e un plusvalore simbolico, un patrimonio di devozione e di amore per il mare che accomuna ogni uomo.
Posta da Duilio Marcante e dai grandi pionieri della subacquea ligure su un fondale di 18 m. nella baia antistante San Fruttuoso di Camogli, la statua è un tributo alla memoria di tutte le vite perse in mare. Non a caso è il punto che registra il maggior numero di immersioni nel Mediterraneo.
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