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Catechesi nell'arte. Il culto di San Tommaso

A Genova una chiesa, un monastero e una porta

Catechesi nell'arte. Il culto di San Tommaso

Il 3 luglio la Chiesa fa memoria di San Tommaso. Proponiamo in questo articolo un approfondimento sulle tracce della figura del Santo a Genova.

Il promontorio di S. Tommaso era un piccolo sbalzo roccioso, a picco sul mare, localizzato esattamente nella posizione dell’odierna Stazione Marittima. Questo stesso posto diede anche il nome alla porta occidentale delle mura del 1300, data la presenza della chiesa omonima: la porta di S. Tommaso.
La porta di S. Tommaso immetteva al primo grande spazio che il viandante trovava giungendo a Genova; la piazza dell'Acquaverde, nei pressi dei monasteri della Visitazione e di S. Teresa e dell’Arsenale (oggi Galata). La porta si trovava in mezzo ai bastioni di S. Tommaso (verso il mare) e di S. Michele verso il monte. Continuò la sua esistenza fino al 1842 quando per la costruzione della carrettiera “Carlo Alberto” prima, e della ferrovia poi, venne smontata del paramento esterno (di cui si hanno pochissime testimonianze) per essere rimontata sulla nuova canonica della vicina Chiesa di San Tommaso.
La Chiesa di san Tommaso con l’annesso convento fu uno dei monumenti più interessanti del romanico genovese e uno dei siti religiosi più antichi della città. La prima notizia di un edificio di culto in questo luogo è, infatti, attestato dal VI-VII secolo, a cui risalgono i resti di una piccola aula mono absidata. Nel X secolo fu occupata da monache benedettine: della vita cenobitica di questo periodo, sono preziosa testimonianza una serie di capitelli che si trovavano nel chiostro del convento, databili alla fine del X secolo, oggi conservati nel Museo di sant’Agostino. Nel XII secolo il monastero assunse particolare importanza, accrescendo i propri possedimenti e subendo una sostanziale modifica che lo condusse alla facies romanica, costituita dalla chiesa a tre navate, con cripta e torre nolare e da un chiostro con capitelli decorati con annessi gli ambienti monastici.
Dalla metà del Trecento cominciarono i rimaneggiamenti della costruzione romanica che condussero nel corso di Sei e Settecento a una completa alterazione della costruzione medievale per lasciar posto a un edificio un po’ ‘pasticciato’ dal punto di vista stilistico, la cui immagine ci hanno consegnato tante vedute e foto di artisti ottocenteschi che la ripresero poco prima della sua distruzione, e perciò tanto più preziosi.
Il complesso monastico sorgeva presso i sobborghi occidentali della città, su un promontorio roccioso detto Caput Arenae. Questo piccolo seno fu inglobato nelle mura del XIV secolo, la seconda cerchia della città, e la porta che permetteva l’accesso da ponente fu chiamata san Tommaso, dal toponimo dell’antico convento.
Le mura trecentesche si fermavano in prossimità della porta, mentre nel 1500 le mura vennero rimodernate e rafforzate, in considerazione della necessità di adeguarle al possibile assalto con le bocche da fuoco, che l’antica cinta non era in grado di sostenere, cosicché tutta la linea di costa venne interamente fortificata, chiudendo il fronte del porto per il tratto del litorale che da porta san Tommaso giunge fino al Molo Vecchio.
La zona subì una profonda trasformazione a metà Ottocento. La chiesa venne completamente demolita nel 1884 per la costruzione della Stazione Marittima. La porta, per ultima, subì il suo ultimo trasferimento, con il paramento addossato questa volta al muraglione della galleria traversata, di fianco alla stazione Principe, dietro al monumento di Colombo.
Nella parte bassa del quartiere di Oregina si trova, in via Almeria, la chiesa intitolata ai SS. Tommaso Apostolo e Leone. Il novecentesco edificio religioso riprende il titolo parrocchiale dell’antica chiesa intitolata all’apostolo Tommaso che sorgeva alla foce dell’omonimo rivo, dov’è ora piazza Principe, demolita nel 1885 a seguito dell’ampliamento del porto e l’apertura delle nuove strade a mare. All’interno sono conservate alcune opere d’arte provenienti dall’antica chiesa di S. Tommaso: una statua cinquecentesca di Santa Limbania, un gruppo marmoreo raffigurante Cristo e San Tommaso, di Guglielmo Della Porta (1515-1577) e un’urna cineraria di fattura romana.

Fonte: Il Cittadino
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