Cultura
stampa

Catechesi nell'arte - Presentazione della Vergine al tempio

La Chiesa celebra questa ricorrenza il 21 novembre

Catechesi nell'arte - Presentazione della Vergine al tempio

La definizione di “presentazione al Tempio” può essere utilizzata sia per Maria che per Gesù. Secondo le fonti apocrife e la tradizione medioevale, dai tre ai quattordici anni Maria vive presso il Tempio: tuttavia nell’arte vengono rappresentati solo i momenti dell’entrata nel Tempio (la “presentazione”) e dell’uscita definitiva, dopo il matrimonio con Giuseppe. La descrizione del distacco dai genitori per entrare nel “collegio” annesso al Tempio è molto dettagliata. Piccola e di soli tre anni, Maria si comporta come una donna giudiziosa: sale con sicurezza i quindici gradini della scalinata senza voltarsi indietro, suscitando l’ammirato stupore del sommo sacerdote, che l’accoglie con un abbraccio.
Secondo il Protovangelo di Giacomo (7, 2-8, 1) “Quando la bambina compì i tre anni, Gioacchino disse: "Chiamate le figlie senza macchia degli Ebrei: ognuna prenda una fiaccola accesa e la tenga accesa affinché la bambina non si volti indietro e il suo cuore non sia attratto fuori del Tempio del Signore". Quelle fecero così fino a che furono salite nel Tempio del Signore. Il sacerdote l'accolse e, baciatala, la benedisse esclamando: "Il Signore ha magnificato il tuo nome in tutte le generazioni. Nell'ultimo giorno, il Signore manifesterà in te ai figli di Israele la sua redenzione". La fece poi sedere sul terzo gradino dell'altare, e il Signore Iddio la rivestì di grazia; ed ella danzò con i suoi piedi e tutta la casa di Israele prese a volerle bene.”
Tra gli artisti che diedero immagine di questo episodio legato alla vita della Vergine c’è Vittore Carpaccio che realizzò questa tela per la Scuola di Santa Maria degli Albanesi di Venezia tra il 1502 e il 1508, ora conservato alla Pinacoteca di Brera. La scena è ambientata in una piazza veneziana, dove compaiono: Maria bambina, incorniciata illusionisticamente dalla nicchia semidorata, sale, umile ma sicura, i gradini del Tempio; il Sommo sacerdote aspetta Maria a braccia aperte, che la terrà come monaca fino al giorno del suo matrimonio. San Gioacchino e Sant'Anna, dietro a Maria, la consegnano al Tempio; il bambino, in primo piano di spalle con un cerbiatto al guinzaglio, che sembra interrogarsi sul significato della scena; altri personaggi, dalle espressioni stupite ed ammirate. L'aspetto più interessante del dipinto sono i dettagli: la veste del sommo sacerdote, la torre che ricorda la Torre dell'Orologio a Venezia, la base della scalinata dove sono raffigurate le Fatiche di Ercole, secondo uno schema tipico dei sarcofagi antichi, dove l’eroe è ripetuto tante volte quante sono le sue imprese.

Secondo alcuni studiosi qui Ercole è equiparato ad un eroe precristiano capace di raggiungere l’immortalità grazie al coraggio, prefigurerebbe la nuova età cristiana simboleggiata dall'ascesa di Maria, nuova Ecclesia, che si sostituirà all'era romana; e un coniglio bianco, simbolo di castità e in ambito veneziano, da Bellini a Tiziano, della maternità di Maria. Anche il grande pittore Tiziano ha realizzato un telero nella Sala dell'Albergo della Scuola Grande di Santa Maria della Carità tra il 15334 e il 1538 e conservato nelle Gallerie dell'Accademia di Venezia. La scena è organizzata grandiosamente con un'inquadratura di architetture classiche, che citano gli studi di Sebastiano Serlio, le fabbriche di Jacopo Sansovino e gli allestimenti di scenografie teatrali dell'epoca. A sinistra un grande loggiato è visto di scorcio e conduce lo sguardo dello spettatore in profondità, dove seguono una piramide e, più lontano, rupi e montagne. A destra la tradizionale scalinata salita da Maria bambina si dipana scenograficamente con uno scorcio da sotto in su, fino all'ingresso del Tempio, dove aspettano un sommo sacerdote, un uomo la cui veste ricorda quella di un cardinale, un anziano con bastone vestito di nero e un giovane inserviente. La figura di Maria, contornata da un nimbo luminoso, è evidenziata anche dall'architettura, poiché in linea con una fila di colonne dell'edificio retrostante.

Il passo leggero della bimba si può legare alle fonti apocrife, secondo le quali Maria, arrivata in cima, si sarebbe messa a danzare. Anna e Gioacchino, oramai anziani, sono confusi tra la folla che assiste alla scena: si confortano a vicenda, guardando la bambina che sale i gradini senza voltarsi e salutarli. I gradini del Tempio sono quindici, come i salmi chiamati graduali, recitati dai pellegrini mentre salivano al Tempio. Il Sommo Sacerdote accoglie la piccola Maria in cima alla gradinata del Tempio, stupito per la sicurezza con cui la bimba di tre anni sale i gradini, senza mai voltarsi indietro e senza nessun aiuto, nonostante la tenera età.

Nella foto: Milano, Pinacoteca di Brera, V. Carpaccio, Presentazione di Maria al Tempio, 1502

Fonte: Il Cittadino
Catechesi nell'arte - Presentazione della Vergine al tempio
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento