Alla Commenda nascerà il Museo Nazionale dell’Emigrazione
Interventi per un importo di circa 5 milioni di euro
Sono partiti i lavori per l’adeguamento funzionale e tecnologico dell’antico edificio della Commenda di San Giovanni di Prè, dove verrà ospitato il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana (MEI), che nasce dalla forte volontà di restituire al grande pubblico, nazionale e internazionale, la narrazione di un patrimonio vastissimo e diversificato come quello legato alla storia dell’emigrazione italiana. Un patrimonio fisicamente diffuso in numerose località, italiane ed estere, custodito da enti, istituzioni statali e locali, archivi, musei, centri di studio e ricerca, associazioni di emigrati.
Gli interventi, per un importo di circa 5,3 milioni di euro (di cui 300 mila arrivano da Fon-dazione San Paolo per la progettazione; 3 milioni dal MIBACT, nell’ambito del programma Grandi Progetti Beni Culturali e 2 milioni dal Patto per Genova, siglato tra Comune e Go-verno), riguardano l’adeguamento funzionale, il restauro e il risanamento conservativo della Commenda e dureranno circa un anno. Le finalità e le linee strategiche del MEI sono state definite nell’Accordo di Valorizzazione tra Ministero dei beni culturali, Comune di Genova e Regione Liguria, finalizzato a pro-muovere, mediante la costituzione del Museo nazionale dell'emigrazione italiana, l'acquisizione, la conservazione, la comunicazione e l'esposizione di testimonianze materiali e immateriali relative al fenomeno dell'emigrazione italiana.
Partendo dal presupposto che le migrazioni rappresentano una costante nella storia dell’uomo e che l’Italia è da sempre un luogo da cui si emigra nel mondo, il MEI si propone come specchio della varietà delle esperienze, che hanno caratterizzato e che ancora caratterizzano la complessa realtà migratoria nazionale.
Il MEI nasce per dare memoria agli italiani di oggi e di domani: un museo di riferimento per le numerose istituzioni locali, nazionali ed internazionali impegnate a valorizzare la storia e l’attualità dell’esperienza migratoria, nonché un centro di ricerca in costante aggiornamento e dialogo con tutti i soggetti coinvolti nello studio, nella valorizzazione e nella comunicazione dei diversi aspetti dell’emigrazione italiana.
Sarà un museo adatto alle scuole e alle famiglie, che potrà parlare a tutti attraverso diversi linguaggi e con modalità museologiche innovative e interattive, aiutato da quelle tecnologie che possono facilitare la conservazione e la diffusione della memoria e delle storie di chi ha vissuto la migrazione.
Il percorso espositivo del MEI sarà costruito intorno alle storie di vita dei protagonisti dell’emigrazione: le esperienze dei singoli saranno proposte al visitatore attraverso fonti primarie come le autobiografie, i diari, le lettere, le fotografie, i giornali, i canti e le musiche che accompagnavano gli emigranti. Tutti questi documenti concorreranno alla creazione di un'unica narrazione, capace di non appiattire il fenomeno ma mostrarlo attraverso le sue numerose sfaccettature ed articolazioni.
Il museo dell’emigrazione è un museo in movimento: l’emigrazione è un viaggio, e chi entrerà nel museo si troverà proprio all’interno di un viaggio tra le immagini e le storie dei milioni di italiani che hanno lasciato il nostro paese a partire dall’Unità d’Italia nel 1861 per arrivare fino ad oggi.
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