Vieni, Signore Gesù! Supplemento de Il Cittadino interamente dedicato ai Presepi della Diocesi
"Riprendere le origini del presepe come venne pensato e realizzato da San Francesco ci aiuta a vivere il mistero di Dio fatto uomo, e quindi la nostra vita di ogni giorno"
La pubblicazione dell’inserto speciale de “Il Cittadino” dedicato ai presepi allestiti nelle Parrocchie, negli Istituti e in altri ambienti della nostra diocesi si rinnova ogni anno grazie alla fede e alla devozione di tanti amici.
Quest’anno l’inserto è stato provvidenzialmente preceduto dalla divulgazione della Lettera Apostolica “Admirabile signum” del Santo Padre Francesco (di cui sono riportati degli stralci nelle pagine interne, n.d.r.), sul significato e sul valore del presepe.
Nel primo giorno d’Avvento, il Papa si è recato a Greccio dove San Francesco rappresentò per la prima volta la natività del Bambino Gesù, e ha donato alla Chiesa questo importante documento con il quale sostiene e promuove la bella tradizione della preparazione del presepe.
Siamo accompagnati, così, a vivere il Santo Natale attorno alla commovente rappresentazione che ricorda la venuta del Salvatore in mezzo a noi, il Dio che si incarna, l’Emmanuele che è il Dio-con-noi, e che sarà sempre con noi fino alla fine del mondo.
Riprendere le origini del presepe come venne pensato e realizzato da San Francesco ci aiuta a vivere il mistero di Dio fatto uomo, e quindi la nostra vita di ogni giorno.
Tommaso da Celano, primo biografo di San Francesco, ha scritto: «La sua aspirazione più alta, il suo desiderio dominante, la sua volontà più ferma era di osservare perfettamente e sempre il santo Vangelo e di imitare fedelmente con tutta la vigilanza, con tutto l'impegno, con tutto lo slancio dell'anima e del cuore la dottrina e gli esempi del Signore nostro Gesù Cristo.
Meditava continuamente le parole del Signore e non perdeva mai di vista le sue opere. Ma soprattutto l'umiltà dell'Incarnazione e la carità della Passione aveva impresse così profondamente nella sua memoria, che difficilmente gli riusciva di pensare ad altro».
Il mio augurio è che, contemplando il presepe, torniamo all’essenza della vita, a ciò che è vero e buono per noi, a ciò che veramente conta.
La luce che proviene dal Bambino Gesù ci sostenga nell’accogliere la vita come dono e ci renda capaci di riconoscere il Signore Gesù che ci viene incontro in ogni momento e desidera la nostra salvezza. Ripetiamo spesso la bella invocazione dell’Apocalisse: vieni Signore Gesù!
* Arcivescovo Metropolita
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