Comunità diocesana
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"Un primo passo". Don Matteo Firpo spiega gli "Orientamenti" per i catechisti

Si apre un percorso di riflessione e sperimentazione per i prossimi 5 anni

"Un primo passo". Don Matteo Firpo spiega gli "Orientamenti" per i catechisti

Sabato 14 settembre in Cattedrale ben 600 catechisti hanno partecipato all'Assemblea diocesana di inizio anno, in cui sono stati illustrati e consegnati a tutti gli "Orientamenti per rinnovare il cammino dell’Iniziazione Cristiana dei ragazzi con le loro famiglie" contenuti nel sussidio "Un primo passo".

All'incontro, guidato da Padre Marco Tasca e da don Matteo Firpo, Coordinatore dell'Ufficio Catechistico, ha partecipato don Francesco Vanotti, della Diocesi di Como e dell'Equipe dell'Ufficio Catechistico CEI.

Don Francesco ha illustrato i contenuti del sussidio, che contiene spunti di rinnovamento e revisione dei cammini "tradizionali", puntando sulla comunità, sugli adulti e sulle famiglie.

A margine dell'incontro abbiamo chiesto a don Matteo Firpo di spiegarci più dettagliatamente gli "Orientamenti".

Gli "Orientamenti per rinnovare il cammino dell'iniziazione cristiana dei ragazzi con le loro famiglie" offrono, come scrivi nella presentazione, qualche indicazione concreta per il cammino di evangelizzazione e individuano alcune vie nuove che le parrocchie possono provare a percorrere. Come e perché sono nate le riflessioni che sono confluite in questo testo? Quali obiettivi si pone?

Il testo nasce quando tre anni fa in Diocesi si era costituito un piccolo gruppo di riflessione voluto da don Gianfranco Calabrese. In quell’occasione si cominciò a discutere su come avviare un vero e proprio rinnovamento della catechesi nella nostra diocesi. Quando entrai come Coordinatore dell’Ufficio cercai di continuare su quella scia confrontandomi con quanto proposto in altre diocesi e soprattutto a livello nazionale. Già da tempo era richiesto che ogni diocesi presentasse un suo progetto catechistico, un testo ispiratore e orientativo per tutta la catechesi diocesana. Noi non avevamo ancora un testo simile. 

Nell’anno pastorale passato abbiamo presentato gli Orientamenti in un incontro diocesano a Quarto, aperto a catechisti e sacerdoti. Inoltre ho avuto modo di parlarne alla Guardia con un bel gruppo di preti. Da ultimo avevo lasciato ai membri del Consiglio Presbiterale e ai Vicari i titoli dei capitoli degli Orientamenti chiedendo a chi fosse interessato a saperne di più, o a dare suggerimenti a contattarmi in privato.
Con l’Arcivescovo si è pensato fosse importante continuare con una condivisione con preti e laici, soprattutto negli organismi di partecipazione. Per questo motivo gli orientamenti hanno come titolo “Un primo passo”. Il secondo passo sarà quello di lasciarsi ispirare da essi, metterli in pratica, provarli, arricchirli o correggerli. Avremo 5 anni per camminare su questa pista.

Nel testo si ribadisce la necessità di far uscire la catechesi e l’iniziazione cristiana dalle aule per renderle più integrate nella vita della comunità parrocchiale. Come fare?
Il centro degli Orientamenti è proprio la parola “comunità cristiana”. Finchè le nostre parrocchie non escono dalla prospettiva di essere centri in cui si erogano vari servizi non potrà partire nessun rinnovamento. Il problema non sta nei metodi catechistici ma nella qualità di vita comunitaria di una parrocchia. Finchè l’iniziazione è il catechismo offerto a determinati orari da pochi esperti allora le famiglie difficilmente riusciranno ad essere coinvolte e attratte nella via del Vangelo. Il cammino sinodale, la Lettera pastorale dell’Arcivescovo e i nostri Orientamenti ci indicano di abbattere i muri, le separazioni all’interno dei nostri schemi pastorali. In una parrocchia i settori hanno poco senso e tante cose ancora frenano il raggiungimento di questo grande obiettivo. 

La famiglia riveste un ruolo fondamentale nell’iniziazione alla fede. Come poterla coinvolgere maggiormente nell’esperienza di fede? Come stimolare il desiderio di partecipare?
Le famiglie non vanno trattate solo da famiglie, da genitori dei bambini del catechismo. Abbiamo un debito verso di loro come comunità cristiana. A loro, come ad ogni essere umano, spetta di ricevere l’annuncio di Gesù. L’obiettivo non è quello di avere i genitori tra noi, vicini a noi a qualsiasi costo: la meta è che ognuno di loro incontri veramente Gesù. E questo non perché sono genitori ma perché sono adulti. Trattarli da adulti capaci di fede è in molti casi una novità. Ma le nostre parrocchie sono attrezzate per presentare un cammino di riscoperta della fede? Certamente, se non riusciamo a parlare del Vangelo a chi per anni passa nei nostri locali per affidarci la cosa più preziosa che ha, i figli, allora chi pensiamo di poter invitare alla vita di fede? Se non sono proprio le famiglie che ancora ci portano i loro bambini per la catechesi ad essere le primi da affiancare, da accompagnare come fratelli, da ascoltare da chi pensiamo di poter andare? Forse l’uomo della strada è più facile da raggiungere di chi entra dentro le nostre chiese per molti anni?

Nelle ultime pagine degli Orientamenti si fa riferimento all’ordine attuale dei sacramenti: non il centro del rinnovamento, ma uno degli elementi possibili. Ci sono alcune indicazioni che vuoi condividere?
Il tema dei sacramenti è importante e andrebbe approfondito soprattutto a livello teologico. L’ordine attuale dei sacramenti non ha alcun reale significato teologico ma è stato introdotto solo per fini pastorali e anche in tempi recenti. Si tratta di una pratica iniziata qua e là nel secolo scorso e poi diventata predominante dopo il Concilio. L’ordine dei sacramenti è legato anche al senso che essi hanno per noi. Mettendo la Cresima come culmine del cammino di iniziazione essa è diventata la fine di tutto e, per molti casi, anche l’uscita dalla Chiesa. Quando invece l’Eucarestia è alla fine dell’itinerario continua ad essere un sacramento “aperto” perché ripetibile, non da ricevere una volta nella vita come battesimo e cresima. Si accede non alla Prima Comunione quasi fosse un sacramento a sé, da vivere una volta sola nella vita, ma piuttosto all’Eucarestia, sacramento a cui si potrà partecipare ogni domenica.

L'intervista completa è disponibile su Il Cittadino N. 32

Fonte: Il Cittadino
"Un primo passo". Don Matteo Firpo spiega gli "Orientamenti" per i catechisti
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