San Marcellino: l'accoglienza ai tempi dell'emergenza sanitaria
Attivi i servizi di accoglienza: le modalità di sostegno
Siamo stati improvvisamente avvolti, ormai da qualche settimana, da una sera che non ci aspettavamo, come ha pregato Papa Francesco nel momento straordinario di preghiera in questo tempo di epidemia di venerdì scorso. Ci troviamo circondati da un silenzio, una solitudine, un vuoto desolante.
Ci si comincia a rendere conto che in questa tempesta improvvisa siamo tutti sulla stessa barca, dalla Cina all’America all’Europa, che non ci si può salvare da soli, ma solo assieme.
Ma emerge anche, ancora più evidente, l’ineguaglianza esistente, quel modo di vivere che ha dimenticato la propria vulnerabilità e, ancora di più, ciò che da veramente forza alla nostra vita e alla nostra comunità, cioè l’appartenenza comune a questa umanità, l’essere fratelli gli uni degli altri. Come dice Papa Francesco sentendoci forti e capaci di tutto, avidi di guadagno ci siamo lasciati assorbire dalle cose e non ci siamo fermati di fronte ai richiami del Signore, alle guerre planetarie, al grido dei poveri e del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo pensato di rimanere sani in un mondo malato.
In questa Quaresima siamo invitati a cogliere l’invito a ripensare cosa davvero conta e cosa passa, a separare cosa è necessario e cosa no. E' il tempo di reimpostare la nostra vita verso il Signore e verso gli altri, non verso il proprio ego, anche guardando alle tante persone comuni – medici e infermieri, addetti ai supermercati e alla pulizie, badanti e trasportatori, lavoratori del sociale e forze dell’ordine, volontari e tanti altri – che davanti alla sofferenza svolgono con coraggio il loro forse umile ma certo decisivo lavoro e servizio. Il servizio silenzioso e la preghiera anche così diversa sono la nostra forza che ci permette di alzare lo sguardo verso la Pasqua anche se sembra così lontana.
Anche a San Marcellino, dove ci occupiamo delle persone in condizione di senza dimora, abbiamo dovuto fare i conti con questa oscurità e questa tempesta che ha travolto tutto il nostro modo di operare. E fin da subito, già dallo slogan che indirizza questo tempo #iorestoacasa, abbiamo percepito la situazione di ingiustizia dei poveri a cui cerchiamo di stare vicino, che non possono che dire #iovorreirestareacasa.
Abbiamo lavorato per offrire differenti tipologie di protezione h24, offrendo alle persone più fragili e dove possibile, una soluzione in pensione in camera singola per tutelarle maggiormente.
Siamo ovviamente molto preoccupati per le numerose persone che restano in strada e per quelle con febbre che non hanno un luogo in cui trascorrere l’isolamento fiduciario.
Dobbiamo ringraziare tutti gli operatori ed i volontari che sono incessantemente impegnati nel tenere aperti i servizi, questo comporta un notevolissimo sforzo economico imprevisto ed imprevedibile che al momento è interamente sulle spalle di San Marcellino.
La pronta risposta dell’Associazione ha permesso di riorganizzare il servizio del Centro di Ascolto e di mantenere, nel rispetto delle prescrizioni, attivi tutti i presidi di accoglienza notturna ed alloggiativi.
Anche San Marcellino necessita di aiuto e sostegno per continuare la sua opera: a questo link tutte le modalità per effettuare donazioni: https://www.sanmarcellino.it/donazioni/.
Sul sito di San Marcellino è possibile leggere il diario dell’accoglienza ai tempi dell’emergenza sanitaria, con i numeri e i dati di quanto si sta facendo: https://mailchi.mp/2a97e27d8a05/accogliere-al-tempo-del-coronavirus?e=286796f791.
Il Cittadino
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