Pellegrinaggio Giubilare della Zona Ponente - GUARDA LA FOTOGALLERY
Per i Vicariati di Cornigliano, Sestri Ponente, Pegli, Pra'-Voltri-Arenzano
Cattedrale gremita nonostante il freddo e le allerta meteo in occasione del Giubileo della Zona Ponente, lo scorso sabato 24 febbraio.
A compiere il pellegrinaggio in San Lorenzo sono stati i Vicariati di Cornigliano, Sestri Ponente, Pegli, Pra'-Voltri-Arenzano. Moltissimi i fedeli accompagnati dai propri parroci e dai sacerdoti della zona; hanno partecipato anche alcuni gruppi giovanili, e molti bambini e ragazzi hanno prestato servizio all’altare.
Come per gli altri Giubilei Zonali che sono in corso in questo anno in cui si celebrano i 900 anni di consacrazione della Cattedrale, prima della celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo i fedeli hanno recitato il Santo Rosario. Contestualmente, in molti si sono accostati al sacramento della Riconciliazione, per poter così lucrare l’indulgenza plenaria come previsto in questo anno giubilare diocesano voluto dall’Arcivescovo.
Successivamente Mons. Carlo Sobrero, Prefetto della Cattedrale, ha condotto una breve ma esaustiva spiegazione della storia del Duomo dalla sua edificazione e di tutti i tesori che in esso sono custoditi.
La celebrazione eucaristica guidata dall’Arcivescovo è stata concelebrata dai sacerdoti della Zona Ponente, e animata dai cori dei Vicariati.
“Nel giubileo dei nove secoli di consacrazione della Chiesa Cattedrale per mano di Papa Gelasio nel 1118, ha detto il Cardinale nell’omelia, riscopriamo la storia e i tesori di San Lorenzo, e ci ritroviamo radunati a riflettere sul mistero della Chiesa”, e in particolare fede che guida i fedeli a considerare la Cattedrale, sede della Cattedra del Vescovo, quale luogo privilegiato di preghiera e cuore della vita religiosa.
La fede alla luce della parola di Dio: questo l’oggetto della meditazione del Cardinale, che ha commentato l’episodio della trasfigurazione sul Monte Tabor: esso “riporta al tema della fiducia in Dio. Non c’è fiducia senza affidamento. La fiducia comporta sempre un rischio, ma Dio non può ingannare l’uomo che si fida di lui”.
Anche nei momenti di oscurità, quando si cammina su sentieri difficili, l’uomo è chiamato ad avere fiducia nel divino. “Oggi la legge di Dio viene vista come ostacolo anziché come dono”. E’ Abramo la figura cui fare riferimento. Abramo con vera fede si abbandona alla volontà di Dio, obbedisce al patto ed è pronto al sacrificio del figlio.
“E’ questa la fede che diventa fiducia; in questo percorso verso la fiducia obbediente ci guidi la Madonna Regina di Genova”.
Prima della benedizione finale, il Cardinale Bagnasco ha guidato la preghiera di consacrazione a Maria Regina di Genova inginocchiato ai piedi della statua della Madonna al centro del presbiterio. Intorno, in preghiera, anche i sacerdoti concelebranti.
I fedeli hanno poi potuto al termine della S. Messa rendere omaggio a Maria Regina di Genova, raffigurata nella statua bronzea di Domenico Fiasella e Giovanni Battista Bianco posta sull’altare di San Lorenzo. Il titolo di Regina di Genova è stato conferito nel 1637 con una solenne funzione a seguito della quale il Doge ‘consegnò’ alla Madonna i simboli del potere: corona, scettro e croce degli Zaccaria.
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