Pellegrinaggio Giubilare: la zona Val Bisagno - GUARDA LA FOTOGALLERY
Hanno partecipato i vicariati di Marassi-Staglieno, Medio-Alto Val Bisagno e Bolzaneto
Centinaia i fedeli che si sono raccolti in San Lorenzo, nel pomeriggio dello scorso sabato 17 marzo, in occasione del Giubileo della Zona Val Bisagno, provenienti dai Vicariati Marassi -Staglieno e Medio-Alto Bisagno. Si è unito al pellegrinaggio anche il Vicariato di Bolzaneto.
Numerose le famiglie presenti, con una bella rappresentanza di bambini, che hanno partecipato attivamente alla celebrazione. Ad accompagnare i fedeli, una trentina di sacerdoti. Come per gli altri Giubilei, proclamati per la celebrazione dei 900 anni della consacrazione della Cattedrale, ad opera di Papa Gelasio II, la celebrazione eucaristica, presieduta dal Cardinale Arcivescovo, è stata preceduta dalla recita del Santo Rosario; molti i fedeli che hanno colto la possibilità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione.
Dopo parole di ringraziamento ai sacerdoti, per l’instancabile operato, e ai fedeli che affollavano gli spazi della cattedrale, il Cardinale ha indirizzato alcune parole di incoraggiamento ai genitori affinchè continuino ad accompagnare i figli, come in occasione del Giubileo presente, lungo la strada della fede cristiana, senza cedere a scoraggiamenti.
“Cari genitori, con il vostro amore, fate i miracoli di Dio – ha ricordato il Cardinale - che sono le vite stesse dei vostri figli, così come l’educazione del popolo di Dio, dei futuri cittadini, attraverso il vostro esempio. Un amore grande che va ricambiato – ha detto il Cardinale, rivolgendosi ai figli - con due virtù di vita, fiducia e obbedienza.”
Si tratta di leggi del cuore, che non vengono imposte da realtà o istituzioni esterne, ma che nascono dall’interno, dalla famiglia, di cui sono la linfa; leggi ‘senza età’ e ‘senza scadenza’ – ha spiegato – che saranno valide anche quando i figli, divenuti adulti, dovranno prendersi cura dei genitori, in uno scambio d’amore.
“Come abbiamo parlato dei legami che uniscono la famiglia naturale – ha osservato il Cardinale - specularmente si può dire per la famiglia ecclesiale, di cui ne vediamo una rappresentanza: la fede è il legame che la unisce. Questa, come l’amore, si nutre di fiducia e di obbedienza a Dio; in assenza di questi due virtù, sia l’amore che la fede rischiano di essere un sentimento, meramente soggettivo, fine a se stesso.”
Senza fede, senza il desiderio di vedere il volto di Cristo, assecondando la deriva che attraversa, in particolare, il mondo occidentale “l’umanità si stanca di fare del bene – ha ammonito il Cardinale, con una riflessione di ampio respiro – di agire per il prossimo, ma pensa a salvaguardare se stessa, ad allontanare difficoltà e fatiche; ad evitare impegni e assunzioni di responsabilità”.
Non è forse in questi momenti di umana difficoltà, che si fa vitale la capacità di obbedienza? “Soprattutto, quando non la comprendiamo – ha ricordato il Cardinale – quando intorno ci sembra di vedere il deserto, tanto più c’è bisogno di essere obbedienti a Dio e di avere fiducia alla Sua fedeltà.” E noi siamo a Lui fedeli?
Prima della benedizione finale, il Cardinale ha guidato la preghiera di consacrazione a Maria Santissima, Regina di Genova.
A seguire i fedeli, in silenziosa processione, si sono inginocchiati dinnanzi l’effigie bronzea della Madonna, opera di Domenico Fiasella e G.B. Bianco, affidando alla Sua intercessione, le preghiere più care.
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