La Via Crucis della Comunità Ucraina per pregare per la pace
Hanno partecipato alcune vedove e madri di uomini caduti in guerra
Venerdì 23 febbraio Caritas Diocesana ha compartecipato alla Via Crucis promossa dalla Comunità Ucraina di Genova, alla vigilia del secondo anno di guerra. Nella cornice di una liturgia semplice e solenne, la chiesa di Santo Stefano immersa nell’ombra è stata simbolo della via di dolore percorsa da Gesù ma anche della guerra che ha colpito la popolazione ucraina.
Nel buio, la luce delle candele ha richiamato la certezza della resurrezione e l’impegno per la pace. Ad ogni stazione, una voce diversa tra ucraini e genovesi, questi ultimi espressivi di tante realtà che, nei due anni trascorsi, hanno costruito una rete di accoglienza e aiuto attorno alla comunità colpita, insieme alla Diocesi di Genova.
Sui gradini che portano all'altare sono state poste le foto di alcuni uomini caduti in guerra: sulle prime panche, davanti ai loro ritratti, erano sedute le mogli e le madri che poi, lunedì 26 Febbraio, hanno incontrato l’Arcivescovo di Genova.
“Grazie a tutti voi, ai tanti volontari, alla Diocesi, alla Caritas - ha concluso P. Vitaliy Tarasenko, Cappellano della Comunità Ucraina di Genova e della Liguria, dopo la preghiera in rito Bizantino per tutte le vittime - perché ci siete stati vicini in questi due anni.
Facciamo parte di questa città, non siamo soli nel dolore e nella speranza. Siete una luce di pace nelle tenebre che attraversiamo”.
Mirco Mazzoli
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