8xmille - Firmare! Per far continuare l'opera di bene della Chiesa
Mons. Andrea Parodi: «Tutti coloro che dispongono di un CUD o di un modello unico hanno a disposizione lo spazio per la firma per l’8xmille» - GUARDA IL VIDEO
In concomitanza con l’avvio della campagna CEI “8xmille alla Chiesa cattolica: una firma che fa bene”, e in epoca di compilazione della dichiarazione dei redditi, abbiamo incontrato Mons. Andrea Parodi, Vicario Episcopale per gli Affari Economici e per il Servizio della Carità ed Economo Diocesano, per farci raccontare e farci capire meglio che cos’è l’8xmille e perché è fondamentale per la Chiesa riceverne i contributi.
“L’8xmille è la percentuale che dalla tassazione dei cittadini italiani viene destinata ad attività varie, a risvolto prevalentemente sociale; ciascuno può esprimere la preferenza su quale ente gestore sarà il destinatario di questa cifra. La Chiesa Cattolica è uno di questi enti gestori. È bene ricordare che l’8xmille è nato proprio con la Chiesa Cattolica, per gestire attività caritative, missionarie, a sostegno delle comunità cristiane per le necessità correnti. Quando si firma per l’8xmille si dà un indirizzo di destinazione a quello che ogni cittadino già versa, senza nessun aggravio sulle nostre tasse. Ogni anno le Diocesi ricevono i fondi delle dichiarazioni dei tre anni precedenti. In concreto, nel 2024, noi riceveremo i proventi del 2021, che saranno pesantemente condizionati dalla pandemia. Per questo abbiamo preventivato un’erogazione ridotta”.
Come vengono impiegati i fondi che la Diocesi di Genova riceve annualmente dalla CEI?
Il contributo da parte dello Stato arriva solitamente nel mese di maggio. La ripartizione segue una certa tradizione, consolidata nel corso degli anni. La fetta più grossa dei proventi va alle opere caritative e al sostegno alle comunità cristiane. Questo si traduce in un aiuto alle parrocchie che, di fronte ad eventi estemporanei, come per esempio danni dovuti al maltempo, al terremoto, all’usura del tempo, non avrebbero da parte loro disponibilità della cifra necessaria per affrontarne i costi. È la Diocesi che, attingendo a questo fondo che si rinnova annualmente, provvede a queste necessità.
Sappiamo che è possibile destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica anche senza presentare la dichiarazione dei redditi…
Certamente! E io lo ripeto senza stancarmi! Oggi molte persone che condividono la missione della Chiesa che non contribuiscono con la loro firma perché pensano di non poterlo fare. Penso ai pensionati o a coloro che non hanno l’obbligo della dichiarazione dei redditi: spesso ritengono di non avere la possibilità di firmare. Ma questo non è vero! Tutti coloro che dispongono di un CUD o di un modello unico hanno a disposizione lo spazio per la firma per l’8xmille. Basta portare il modello al proprio parroco, o in Curia all’Ufficio Sovvenire: questa fascia di persone che ad oggi non ha mai firmato va sensibilizzata, in modo da recuperare le assegnazioni di tutti coloro che, pur percependo un reddito e pagando le tasse, possono contribuire con la firma. Sarà un ulteriore tesoretto da suddividere sui tanti fronti che, grazie a questi contributi, possono continuare a beneficiarne.
L'intervista completa è pubblicata su Il Cittadino N. 17
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