Il Card. Bassetti a Bruxelles: "L'Europa sia una solidale casa comune"
Il Presidente CEI ha incontrato i vertici del Parlamento Europeo e del COMECE. La proposta di un incontro per la pace nel Mediterraneo
Entrare nei palazzi delle istituzioni europee significa anche perdersi tra mille corridoi, scale mobili, ascensori, sale riunioni e un via vai di gente, ognuno con il suo badge e la sua missione particolare. Il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, lo ha fatto.
Con coraggio, sempre con il sorriso e la mano tesa. Accompagnato da mons. Mariano Crociata, vicepresidente della Comece, e mons. Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza-Bobbio (già delegato Cei alla Comece). La piccola delegazione della Chiesa italiana ha avuto, dal 22 al 25 aprile, una serie d’incontri ad alto livello: il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, un rappresentativo gruppo di parlamentari europei italiani, il vice presidente Frans Timmermans, e Luca Jahier, neo eletto presidente del Comitato economico e sociale europeo.
“Ho trovato delle persone di una estrema apertura”, ha confidato il cardinale, al termine della sua impegnativa visita a Bruxelles. Relativamente al problema dei flussi migratori, il Card. Bassetti lo ha definito “un tema delicatissimo”: “In primo luogo, serve un’azione coordinata a livello europeo e non è possibile lasciare sola l’Italia (o la Grecia) nel gestire l’emergenza di un fenomeno complesso e drammatico. Su questo punto è fondamentale il ruolo dell’Europa, ma se vincono i singoli egoismi nazionali non c’è Europa che tenga e l’innalzamento dei muri è, da un lato, il triste epilogo di chi non sa dare una risposta e quindi preferisce chiudere gli occhi; e dall’altro lato, è un tragico avvertimento per quello che potrebbe accadere in futuro. In secondo luogo, ho sempre detto che bisogna coniugare carità e responsabilità nel gestire i flussi e nell’accoglienza. La Chiesa italiana vuole fare la sua parte per contribuire a risolvere questa sfida di eccezionale importanza ed ha proposto “un incontro di riflessione e spiritualità per la pace nel Mediterraneo”.
“Questo incontro – ha spiegato il Presidente CEI - non sarà né un convegno di intellettuali accademici, né un summit di politici, ma sarà un incontro tra i vescovi del Mediterraneo. È un punto di vista nuovo e diverso. Finora mai realizzato. Ai pastori spetterà il compito, prima di tutto, di fornire la loro visione dei fatti sul Mediterraneo: e poi di dialogare. Infine, dovremo anche cercare di avanzare delle proposte concrete: sulle migrazioni, ma non solo. Bisogna andare in profondità. È un tentativo, ovviamente”.
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