I giovani vogliono una Chiesa coerente, forte, relazionale e fraterna
Proseguono i lavori del Sinodo sui giovani in Vaticano
Tre cardinali e una religiosa hanno parlato con i giornalisti al termine dei lavori dei circoli minori sulla prima parte dell’Instrumentum laboris, dedicata all’ascolto della realtà dei giovani.
”La barca del Sinodo ha preso il largo, siamo tutti a bordo e stiamo cercando insieme il percorso”. L’immagine è di suor Nathalie Becquart, uditrice al Sinodo dei vescovi dedicato ai giovani, ex-direttrice del servizio nazionale per l’Evangelizzazione dei giovani e per le vocazioni della Conferenza episcopale francese.
I giovani, sottolinea suor Nathalie, vogliono una Chiesa “coerente, forte, relazionale e fraterna”. La sinodalità, fatta di ascolto e discernimento è la chiave dell’evangelizzazione di oggi. Commentando l’andamento della prima settimana di lavori, la religiosa francese si dice colpita “dal desiderio di far muovere le cose, e dall’estrema fratellanza che c’è al Sinodo”.
Anche il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay e presidente della Conferenza Episcopale Indiana, relatore del gruppo Anglicus A, è rimasto colpito dalle richieste comuni che vengono da giovani che pure vivono in condizioni tanto diverse: “Ascoltateci, prendeteci sul serio e permetteteci anche di fare errori. Ci prendiamo la responsabilità di sbagliare” dicono i giovani. E poi, riporta il cardinal Gracias “dateci liturgie migliori, più belle, che valorizzino la Parola di Dio”.
“Bisogna ascoltare i giovani, amarli, interessarsi alle loro vite. Solo così inizieranno a fidarsi della Chiesa”. Lo ha sottolineato in conferenza il cardinale Désiré Tsarahazana, arcivescovo di Toamasina, in Madagascar, e presidente delegato del Sinodo. “Noi adulti – ha detto - dobbiamo essere testimoni credibili, solo così i giovani ci seguiranno”.
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