Giornata Mondiale della Pace, il Messaggio di Papa Francesco
Sul tema “Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace”
In occasione della Giornata Mondiale della Pace, mercoledì 1 gennaio, Papa Francesco ha inviato nei giorni scorsi il suo Messaggio dedicato al tema "Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace".
L'appello di Francesco è come sempre molto chiaro: «Ciascuno di noi deve sentirsi in qualche modo responsabile della devastazione a cui è sottoposta la nostra casa comune, a partire da quelle azioni che, anche solo indirettamente, alimentano i conflitti che stanno flagellando l’umanità. Si fomentano e si intrecciano, così, sfide sistemiche, distinte ma interconnesse, che affliggono il nostro pianeta. Mi riferisco, in particolare, alle disparità di ogni sorta, al trattamento disumano riservato alle persone migranti, al degrado ambientale, alla confusione colpevolmente generata dalla disinformazione, al rigetto di ogni tipo di dialogo, ai cospicui finanziamenti dell’industria militare. Sono tutti fattori di una concreta minaccia per l’esistenza dell’intera umanità. All’inizio di quest’anno, pertanto, vogliamo metterci in ascolto di questo grido dell’umanità per sentirci chiamati, tutti, insieme e personalmente, a rompere le catene dell’ingiustizia per proclamare la giustizia di Dio. Non potrà bastare qualche episodico atto di filantropia. Occorrono, invece, cambiamenti culturali e strutturali, perché avvenga anche un cambiamento duraturo».
L'Anno Santo può essere lo spunto per il cambiamento, «per affrontare l’attuale condizione di ingiustizia e diseguaglianza, ricordandoci che i beni della terra sono destinati non solo ad alcuni privilegiati, ma a tutti».
Il passato sembra ripetersi anche oggi, con nuove efferatezze e ingiustizie: «Come le élites ai tempi di Gesù, che approfittavano delle sofferenze dei più poveri, così oggi nel villaggio globale interconnesso, il sistema internazionale, se non è alimentato da logiche di solidarietà e di interdipendenza, genera ingiustizie, esacerbate dalla corruzione, che intrappolano i Paesi poveri. La logica dello sfruttamento del debitore descrive sinteticamente anche l’attuale “crisi del debito”, che affligge diversi Paesi, soprattutto del Sud del mondo».
All'inizio dell'Anno giubilare, il Papa raccomanda tre azioni che «possano ridare dignità alla vita di intere popolazioni e rimetterle in cammino sulla via della speranza».
1. La riduzione, o il totale condono, del debito internazionale.
2. La promozione del rispetto della vita umana, dal concepimento alla morte naturale.
3. L'utilizzo di una percentuale fissa del denaro impiegato negli armamenti per la costituzione di un Fondo mondiale che elimini definitivamente la fame e faciliti nei Paesi più poveri attività educative e volte a promuovere lo sviluppo sostenibile, contrastando il cambiamento climatico.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento