Crollo Ponte Morandi. Card. Bassetti: "No a sciacallaggio politico e vendette"
Il Presidente della Cei auspica responsabilità condivisa e impegno civile costante e duraturo
“Ricostruire” ciò “che è distrutto, ma anche “’ricucire’ ciò che è sfilacciato”, “’pacificare’ ciò che è nella discordia” e “ripensare l’Italia e in qualche misura rifarla”. Lo ha detto il Cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, sul crollo del ponte Morandi.
Con riferimento al “tempo della vicinanza” con le famiglie delle vittime, con gli sfollati che hanno perso la casa e gli affetti, con l’intera città di Genova, come ha richiamato il card. Bagnasco nell'omelia per le vittime del crollo ai funerali solenni, il presidente Cei lancia un monito: “Una vicinanza fattiva, operosa, intima, silenziosa e non rabbiosa, senza fomentare odi ideologici, senza atti di sciacallaggio politico e desideri di vendette”. Per Bassetti è necessaria inoltre “una responsabilità condivisa e un impegno civile costante e duraturo” nei confronti di “un paese stupendo” ma “estremamente fragile nel suo tessuto urbanistico, territoriale e anche in quello sociale”. “Mai come oggi”, ribadisce il cardinale, “accanto all’urgenza morale di ‘ricostruire’ ciò che è distrutto, vi sono un’urgenza spirituale di ‘ricucire’ ciò che è sfilacciato e un’urgenza sociale di ‘pacificare’ ciò che è nella discordia” per “provare a tracciare il cammino del futuro”. La salvaguardia e la messa in sicurezza del territorio e delle opere pubbliche “non possono essere ridotte a una questione tecnica che emerge nel discorso pubblico solo nel momento del dolore e della sofferenza”. Per Bassetti, “ci troviamo di fronte a una questione molto più complessa e importante: occorre ripensare l’Italia e in qualche misura rifarla. A partire dalla custodia, dalla difesa e dalla valorizzazione del suo territorio e delle sue città”.
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