"Abbiamo riso per una cosa seria": da 20 anni l'impegno per l'agricoluta familiare sostenibile
Cerca nelle parrocchie e nelle piazze il pacco di riso "etico"
La Campagna Abbiamo riso per una cosa seria Focsiv compie 20 anni, due decenni a favore di un’agricoltura familiare sostenibile in Italia e nel mondo.
Torna nel fine settimana del 21 e 22 maggio con i pacchi di riso Roma, 100% italiano della FdAI - Filiera Agricola Italiana, e rinnova la collaborazione, come nelle scorse edizioni, con Coldiretti e Campagna Amica, Fondazione Missio CEI e Azione Cattolica Italiana. Inoltre, l’iniziativa ha il supporto informativo di Rai per il Sociale attraverso i canali editoriali Rai.
I pacchi di riso di Abbiamo riso per una cosa seria tornano, con un packaging rinnovato, in tante piazze, mercati di Campagna Amica, parrocchie e sulla piattaforma www.gioosto.com, l’e-commerce etico dedicato alle aziende che offrono prodotti di qualità. Tornano i circa 3000 volontari FOCSIV e dell’Azione Cattolica Italiana a proporre i pacchi di riso della Campagna ad un’offerta minima di 6,00 Euro.
Un gesto di solidarietà e, soprattutto, di consapevolezza che esprime la volontà di schierarsi a difesa del lavoro dei piccoli contadini, in ogni parte del mondo, un lavoro che contribuisce alla salvaguardia dei territori e delle biodiversità e, al tempo stesso, genera un’economia agro-alimentare sostenibile e sana per tutti, senza scarti e sprechi.
Le migliaia di chicchi di riso contenuti nei pacchi della Campagna sostengono un unico grande progetto con 34 interventi di agricoltura familiare realizzati da 33 Soci Focsiv in 25 Paesi di 4 Continenti – Africa, America Latina, Asia ed Europa.
Tutti gli interventi sono volti al miglioramento della condizione socioeconomica delle comunità agricole e, in particolare, di quella delle donne, artefici dello sviluppo delle proprie famiglie ad iniziare dai più piccoli; alla sensibilizzazione dei giovani affinché comprendano quali siano le potenzialità di rimanere nelle proprie terre di origine senza abbandonarle per un futuro incerto nei grandi agglomerati urbani; alla formazione dei contadini di tecniche e pratiche di coltivazione ecosostenibili, che valorizzano la qualità e la quantità della loro produzione.
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