Un Volo un po' basso
La sfida poteva sembrare interessante, ma gli ascolti fatti registrare nelle prime puntate di "Volo in diretta" (Rai3, mercoledì, giovedì e venerdì ore 23.10) sono distanti da quelli che nella stessa collocazione accompagnavano "Parla con me", il programma di Serena Dandini. E così Fabio Volo, protagonista della nuova fascia di seconda serata, si affanna con i suoi autori a cercare nuove soluzioni per risollevare le sorti di quella che era sì una scommessa ma che ha pur sempre l'ambizione di raggiungere traguardi soddisfacenti in termini di ascolti.
All'inizio della prima puntata, Volo si è presentato al suo nuovo pubblico (è la prima volta che conduce un programma in Rai) con in braccio un neonato, un po' spaesato ma tutto sommato tranquillo, come lui. Il piccolo è presto tornato tra le braccia della mamma e il conduttore è partito con il suo monologo introduttivo. Come già accaduto per le sue precedenti trasmissioni a Mtv ("Ca' Volo"), su La7 ("Il Volo") e su Italia 1 ("Smetto quando voglio") anche stavolta propone interviste, musica dal vivo e monologhi nel classico stile tipico dello "one man show".
Non ha la verve di Fiorello e, di tanto in tanto, non riesce a fare a meno di qualche trivialità gratuita, ma – nonostante si presenti sempre con un ostentato basso profilo – ha un pubblico di riferimento che apprezza la sua spontaneità e la sua aria dimessa. Salito alla ribalta dello spettacolo come improbabile cantante di singoli dance in italiano, deve la sua notorietà prima alla radio e poi alla tv, che lo ha lanciato a "Le Iene" su Italia 1 ai tempi in cui la trasmissione era affidata a Simona Ventura.
Da lì il salto al cinema è stato breve e dei dieci film in cui ha fatto la sua comparsa alcuni non sono nemmeno venuti tanto male. Uno su tutti: "Casomai", di Alessandro D'Alatri, pellicola che racconta la storia di un matrimonio con un taglio particolare. Ha anche doppiato il protagonista del cartoon in 3D "Kung Fu Panda". Meno nota al pubblico tel evisivo è la sua vena da scrittore, che lo ha visto produrre ben 6 romanzi, alcuni dei quali hanno avuto una discreta fortuna editoriale.
A differenza di altri personaggi che animano il sempre più vario – e sempre meno professionale – mondo dello spettacolo televisivo "made in Italy", Fabio Volo non soltanto non nasconde ma, anzi, esibisce la gavetta che ha fatto e la disponibilità a sperimentare nuovi formati. Per Mtv ha condotto "Italo-spagnolo" da Barcellona e "Italo-Francese" da Parigi, "Italo-Americano" dagli Usa.
Nelle sue performance televisive, è imprevedibile al punto che, per esempio, in una puntata del nuovo programma è stato talmente veloce nell'eloquio da occupare soltanto 8 dei 20 minuti che aveva a disposizione, costringendo così gli autori a cambiare la scaletta in corsa. La diretta lo esalta, insieme alla possibilità d'incontrare faccia a faccia personaggi non scontati né banali, come Alessandro Baricco, con il quale ha letto alcuni brani di "Novecento", libro e piéce teatrale dello scrittore. Nei suoi alti e bassi, trova anche soluzioni nazionalpopolari come quella di Nicola Nocella, "inviato" ma presente in studio, che forse fa qualche collegamento esterno o forse no...
Se Volo cerca di non aspirare ad altezze troppo elevate, funziona. Altrimenti entra in una parte che non gli si addice e che lo rende irriconoscibile perfino a quello "zoccolo duro" di pubblico che lo segue con curiosità.
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