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La parola di Dio ogni giorno

La conclusione dell'anno liturgico non è un evento eclatante. Fuori dalle chiese nessuno si accorge che questi sono giorni di passaggio, perché, a differenza di altre ricorrenze non ci sono segni "civili" che rendono evidente la fine di un periodo e l'inizio di un altro.

La parola di Dio ogni giorno

La conclusione dell'anno liturgico non è un evento eclatante. Fuori dalle chiese nessuno si accorge che questi sono giorni di passaggio, perché, a differenza di altre ricorrenze non ci sono segni "civili" che rendono evidente la fine di un periodo e l'inizio di un altro.
Eppure, per i cristiani, l'inizio dell'Avvento è un tempo opportuno per porsi delle domande su se stessi, sul proprio futuro personale, su quello della società e l'Anno della fede, aperto da papa Benedetto e concluso da papa Francesco, ha contribuito a suggerire delle strade per non lasciar scorrere il tempo e le ricorrenze senza un autentico cambiamento interiore. L'arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia e per anni assistente ecclesiastico della Comunità di Sant'Egidio, come ogni anno dà alle stampe in questi giorni l'edizione 2014 de "La Parola di Dio ogni giorno" (Francesco Mondadori, 593 pp., 20 euro) che è opportuno proporre a chi si propone una disciplina quotidiana di ascolto della Scrittura, per non lasciare che la riflessione sulla fede rimanga qualcosa di astratto e velleitario. La Lumen Fidei, scritta da papa Benetto e fatta propria da Francesco lo afferma chiaramente, quando parla di Abramo, padre dei credenti: "Dio gli rivolge la Parola, si rivela come un Dio che parla e che lo chiama per nome. La fede è legata all'ascolto. Abramo non vede Dio, ma sente la sua voce".
Ecco allora un libro semplice: ogni giorno, insieme alle memorie liturgiche o al ricordo di eventi storici significativi, la proposta di un breve brano del Vangelo (quest'anno, le letture della messa quotidiana, ma l'obiettivo è quello di commentare, nell'arco del tempo, tutta la Bibbia) con un breve commento spirituale; la domenica, le letture del "ciclo A" con un commento un po' più articolato.
È la proposta di un cammino, semplice e radicale, di ascolto e di riflessione, in cui prendere in mano il Vangelo, ma anche fare lo sforzo umano e culturale di renderlo eloquente, di metterlo in comunicazione con la propria vita personale. Paglia ricorda che, per il Vaticano II, l'omelia è "parte dell'azione liturgica"; essa - spiega l'Arcivescovo - "vuole aiutare le parole del Vangelo a giungere sino alla soglia del nostro cuore perché possiamo poi personalmente dialogare con il Signore".
L'Autore non nasconde di essersi ispirato proprio allo sforzo quotidiano del Papa di commentare il Vangelo del giorno, nella convinzione che la comunicazione del messaggio cristiano agli uomini e alle donne debba passare innanzitutto dall'incontro con la Parola di Dio: "la sfida della nuova evangelizzazione - spiega Paglia - passa in gran parte proprio nell'omelia, ossia nel far scendere la Parola dentro il cuore perché possa germogliare una nuova storia. Questo vuol dire far crescere in noi l'uomo interiore".
E si rivolge direttamente a chi prende in mano questo libro: "Dobbiamo essere consapevoli che la preghiera è anzitutto ascolto, ascolto del Signore. Sì, prima di moltiplicare le nostre parole per rivolgerci al Signore, caro amico lettore, ascoltiamo anzitutto quello che Gesù ci dice". C'è tanto dell'esperienza di Sant'Egidio, in questo libro: dai commenti semplici ma profondi, attenti a parlare al cuore e alla vita, al ricordo dei deboli (tra gli schemi di preghiera proposti, che sono quelli utilizzati dalla Comunità nelle preghiere quotidiane, il primo dopo la domenica è quello della preghiera per i poveri, ma c'è anche quello per la pace o per i malati).
Ma già in copertina spicca una foto dell'Icona della Madre di Dio della Misericordia, prodotta nel laboratorio iconografico di Sant'Egidio, a Roma, con Maria attorniata da immagini di angeli misericordiosi che danno da bere agli assetati, rivestono gli ignudi, vanno a trovare malati e carcerati, ospitano stranieri dopo averli salvati dal naufragio. "Non possiamo sprecare la ricchezza che ci viene offerta quotidianamente dalla pagina evangelica", ammonisce Vincenzo Paglia: leggere questo libro, tutti, i giorni, è come una medicina del cuore: aiuta a non dare per scontato il dono della Parola di Dio e a farlo fruttare nelle scelte concrete della vita.

Allegato: san_matteo.pdf (2,02 MB)
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