Renato Zilio: Dio attende alla frontiera
Renato Zilio, missionario scalabriniano, racconta e medita su tanti episodi della sua lunga esperienza in missione in diversi paesi, proponendo, con il suo stile nitido, gradevole, e a tratti soffuso di poesia, quadri di vita vissuta, guardata con l'occhio attento e libero che sa andare oltre l'apparenza della superficie e arrivare in profondità, alla vera essenza di situazioni umane, all'anima. E' così che riesce a trasmettere con convinzione ciò che ha imparato: a leggere le persone, le situazioni o le novità, a guardare senza pregiudizio e a valorizzare l'altro, a considerare la differenza e la novità come una ricchezza, a guardare da altre visuali e ad aprire mente e cuore, per "costruire il bene più prezioso tra gli uomini, l'unità tra di loro". Così si legge nella prefazione, redatta da dom Pietro Vittorelli, abate di Montecassino, al volume "Dio attende alla frontiera" di Renato Zilio, edito da Emi, Editrice Missionaria Italiana.
Il libro racconta l'esperienza missionaria del padre scalabriniano che, fedele allo spirito della sua congregazione, accompagna la vita, la fede e la cultura di comunità di italiani emigrati all'estero, secondo i valori dell'accoglienza e della minoranza.
Il racconto ha avvio nel 1995, quando padre Zilio si trovava nel Centro Interculturale per giovani a Ecoublay, nei pressi di Parigi, un luogo dalla natura meravigliosa dove ha imparato l'atteggiamento dell'ascolto, fondamentale nell'approccio e nella comprensione completa dell'altro.
Dopo l'esperienza francese, padre Zilio si è trasferito nella Missione cattolica italiana a Ginevra, città di frontiera per eccellenza, dove alla celebrazione della Messa intervenivano gruppi di Colombiani, Ecuadoregni, Boliviani, Portoghesi, e dove, nella settimana di preghiera per l'unità dei Cristiani, la comunità cristiana si ritrovava con la parrocchia cattolica svizzera e protestante per incontri di riflessione e scambio, realizzando il vero ecumenismo.
Dal 2008, Padre Zilio si trova a Londra, al Centro Scalabrini di Brixton Road, dove si trovano insieme gli italiani trasferitisi nella metropoli inglese. Qui, si ritrovano i propri connazionali, la propria gente, la propria lingua; questo contatto induce in padre Zilio una riflessione, cioè che gli emigranti hanno conservato la fede, e hanno saputo vincere le grandi paure nascoste in ogni essere umano, che mette la propria vita nelle mani di Dio, lasciando tutte le certezze, le sicurezze legate alle proprie origini, seguendo l'invito evangelico "Esci dalla tua terra!".
Il libro prosegue raccontando innumerevoli episodi di ecumenismo sperimentati da Padre Renato nella sua esperienza londinese a contatto con una città multietnica, multiculturale e multireligiosa.
La comunità cristiana presente a Londra trova nella Missione cattolica accoglienza, empatia e un senso di famiglia, ricordando le origini comuni, commentando gli accadimenti del Paese, riconoscendosi negli stessi valori.
L'ultima parte del volume, racconta l'esperienza di Renato Zilio in Marocco, luogo di provenienza di molti immigrati in Europa; il senso di questo viaggio riporta proprio alla necessità di toccare con mano la cultura, gli usi, le tradizioni e la religione di chi arriva nel nostro continente da questa parte del mondo.
"Incontrare l'altro è sporgere la testa fuori dalla propria tenda. E al tempo stesso prepararvi uno spazio al suo interno, per accogliere chi potrebbe passare": in queste parole dell'autore si può riassumere il senso del volume, che costituisce un piccolo tassello nella direzione di una costruzione di una vera unità fra gli uomini.
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