La mediazione comunitaria: un’esperienza possibile
Quattro diverse sezioni, in un unico volume, per raccontare "La mediazione comunitaria: un'esperienza possibile", a cura di Danilo De Luise e Mara Morelli ed edito da Libellula.
Il libro propone una panoramica sulla mediazione comunitaria e sui possibili ambiti applicativi e intersezioni con altre discipline, con particolare riferimento all'esperienza in corso sul territorio genovese.
Quattro diverse sezioni, in un unico volume, per raccontare "La mediazione comunitaria: un'esperienza possibile", a cura di Danilo De Luise e Mara Morelli ed edito da Libellula.
Il libro propone una panoramica sulla mediazione comunitaria e sui possibili ambiti applicativi e intersezioni con altre discipline, con particolare riferimento all'esperienza in corso sul territorio genovese.
De Luise è un mediatore sistemico, responsabile dei servizi alla persona e delle attività culturali dell'Associazione e della Fondazione San Marcellino di Genova; la professoressa Morelli svolge attività didattiche e di ricerca presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università di Genova (Dipartimento di Lingue e Culture Moderne). La prima sezione del libro è dedicata a una contestualizzazione che mira a intrecciare le discipline della mediazione e dell'analisi linguistico-pragmatica con particolare riferimento all'interazione linguistica in ambito sanitario, alcuni aspetti della costruzione dell'identità dei migranti e gli atteggiamenti linguistici riferiti, soprattutto, all'ambito educativo.
La sezione successiva volge lo sguardo alle esperienze dell'America Latina e ad alcune riflessioni sviluppate a partire da queste. La terza racconta le esperienze di mediazione comunitaria avviate a Genova nel 2011 attraverso la voce di chi è stato coinvolto direttamente, mentre la quarta, pur avendo sempre la città come focus, accoglie i lavori di ricerca sul campo realizzati in differenti ambiti ed il contributo di professionisti che descrivono le esperienze del loro lavoro quotidiano.
Il volume si conclude con estratti del convegno del 23 e 24 maggio 2011 quale testimonianza degli interventi presentati in quell'occasione.
Durante la presentazione ufficiale del libro nella Sala di Minor Consiglio di Palazzo Ducale, il Presidente della Fondazione San Marcellino Onlus, Francesco Cambiaso ha spiegato: "Lavorare con le persone significa lavorare con la frammentazione personale del soggetto che si trova senza un'identità riconosciuta. La frammentazione è un disagio in cui predominano dei canali espressivi che non vengono riconosciuti. La persona frammentata ci riporta alla nostra frammentazione e questo è superabile con una ricerca di segnali condivisi, una negoziazione di senso che cambia l'identità di ciascuno". Il volume, in effetti, tenta di fornire delle risposte alle domande: "chi sono le persone che vivono ai margini?"; "possiamo creare degli spazi condivisi?"; "la gente è in grado di instaurare un processo di umanizzazione?". Il presidente Cambiaso non ha dubbi: "La mediazione comunitaria va nella direzione dei processi di riconciliazione e spazi condivisi. La mediazione è un prodotto vasto, è un processo che parte, vive ed è della gente e che solo dalla gente può essere realizzato". Non è un caso, infatti, che la realizzazione del volume è stata possibile grazie alle esperienze riportate dal personale infermieristico, dagli adolescenti genovesi di origine equadoriana, dal luogo simbolico delle "Case di Quartiere" e anche dagli agenti di polizia municipale.
Il modo di intendere la mediazione comunitaria, è spiegato nel volume, ha particolarità sue proprie: "Prevede che si parta dalla gente, dal basso - ha ricordato l'autore De Luise - occorre promuovere la partecipazione consensuale che vada nella direzione della coesione sociale".
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