In libreria - “Per Aldo Gastaldi «Bisagno». Documenti, testimonianze, lettere e altro materiale utile ad una sistemazione storica del personaggio"
Ristampa del volume di Elena Bono che ne restituisce documenti e racconti
Domenica 23 maggio a Rovegno si è svolta la cerimonia commemorativa in onore e ricordo di Aldo Gastaldi “Bisagno”, medaglia d’oro della Resistenza, prestigioso comandante della divisione partigiana “Cichero”.
La manifestazione di Rovegno, dove è insediato il monumento eretto in suo onore, ricorda la sua figura e, con lui, quella di tutti i partigiani della VI zona operativa ligure.
La cerimonia si è svolta nel corso della mattinata: dopo il raduno dei partecipanti dinnanzi al Monumento, la celebrazione della S. Messa e quindi il saluto di Giuseppe Giovanni Isola, Sindaco di Rovegno, e l’orazione commemorativa di Arianna Viscogliosi, Componente ILSREC - Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea “Raimondo Ricci”.
Ricorre quest’anno il centenario della nascita di Aldo Gastaldi, il prossimo 17 settembre 2021.
La figura di Aldo è stata tratteggiata dal nipote omonimo Aldo Gastaldi nella prefazione del libro di Elena Bono “Per Aldo Gastaldi «Bisagno». Documenti, testimonianze, lettere e altro materiale utile ad una sistemazione storica del personaggio”, edito da Ares nella collana “Smeraldi”. Anche della poetessa ricorre quest’anno il centenario della nascita.
Di seguito alcuni brani tratti dalla prefazione:
Scrivere di Aldo non è mai stato semplice; ancora meno lo è oggi, all’indomani dell’apertura del suo processo di beatificazione e canonizzazione. In questa fase, la famiglia, unica custode della sua memoria più intima e vera, è consapevole di avere una responsabilità più grande.
Ma se a farlo è Elena Bono, tutto risulta limpido, chiaro e comprensibile.
Elena ha avuto da Dio un dono enorme, che ha saputo far fruttare con l’impegno incrollabile di tutta una vita. Sono certo che l’Italia debba tuttora scoprire l’immenso tesoro che questa donna ci lascia.
Tutto ha inizio a Bertigaro verso la fine del conflitto.
Aldo è alla guida di una motocicletta, alza gli occhi e lei, alla finestra, intuisce subito che quello era Bisagno; ne avrà conferma successivamente da alcuni suoi uomini. Elena è coetanea di Aldo: in quel momento ha 23 anni.
Dall’incrocio di quello sguardo è nato un profondo legame di cui uno dei frutti maturi è questo volume. Uscito in prima edizione viene riproposto venticinque anni dopo, grazie al contributo di edizioni ARES, e su concessione dei familiari della poetessa, in forma identica e senza alcuna modifica al contenuto, nel pieno rispetto della forma modellata dall’autrice. Ho conosciuto Elena nell’adolescenza, quando insieme a mio padre mi recai per la prima volta in casa sua. Vi ritornai altre volte, ma il ricordo più vivo che ho di lei risale a pochi anni fa.
Ancora oggi mi commuovo profondamente ricordando il suo volto: era quello, scavato dalla sofferenza, di una donna di più di 93 anni, che nel corso di tutta una vita si era lasciata giudicare da quello sguardo, che 70 anni prima aveva impresso qualcosa di indelebile nella sua anima.
Ricordo le parole che proferì raccontandomi ancora di quell’attimo: «Mai più nella mia vita ho incontrato uno sguardo così. Uno specchio assolutamente pulito, limpido, dritto, non incerto, vagante, no, a segno andava…».
Elena parlava di occhi capaci di infondere una paternità sana e completa, riconosciuta e ricordata con commozione da molti dei suoi uomini, che ho incontrato a più riprese in diverse occasioni. È una paternità che Aldo ha saputo scrivere in modo indelebile nelle anime immortali di chi lo ha incontrato, qualcosa di eternamente vero e bello, pur incarnato nella concretezza, talvolta cruda e difficile di un quotidiano disumanizzante.
«Quale libertà cercasse Bisagno lo sappiamo», afferma Elena Bono. «Per lui, Libertà e Verità dovevano coincidere. Vi ricordate? “La Verità vi farà liberi”, come dice Gesù». Aldo è stato un uomo che è rimasto libero. È un giovane che ha basato tutta la sua vita e le sue scelte sulla radicalità del santo Vangelo, morendo a 23 anni, per rimanervi fedele, nel silenzio e nel nascondimento che lui sempre ha cercato. La poetessa, raccontando di Bisagno non ci sta proponendo un mito. La storia della resistenza, per come ci è stata purtroppo in larga parte raccontata, non fa eccezione.
Aldo si è trovato come comandante di divisione a combattere con umile tenacia ogni forma di autoritarismo e ingiustizia, anche all’interno delle file partigiane.
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