In libreria - "Giorgio La Pira, i capitoli di una vita"
A cura dei giornalisti Claudio Turrini e Giovanni Spinoso
E’ stata recentemente pubblicata una nuova biografia cronologica di Giorgio La Pira, figura esemplare di cristiano, che specialmente i giovani dovrebbero conoscere approfondendone il pensiero e il percorso di fede.
Gli autori sono due giornalisti professionisti di Firenze, Giovanni Spinoso e Claudio Turrini, che hanno conosciuto da vicino il ‘sindaco santo’ della loro città.
Claudio Turrini è un giornalista legato ai settimanali diocesani e alla Federazione che li riunisce (FISC), nell’ambito della quale ha curato anche numerosi momenti di formazione specialmente per i giovani.
Il volume, in tre tomi (il primo da 776 pagine, il secondo da 710 e il terzo da 164) è nato su richiesta della Fondazione Giorgio La Pira ed edito dalla Firenze University Press. L’opera si è avvalsa di un’ampia documentazione dell’Archivio La Pira e di testimonianze preziose come quelle di Oliviero Olivieri, segretario personale del sindaco in Palazzo Vecchio, di Giorgio Giovannoni, che lo ha accompagnato in molti viaggi all’estero e di Mario Primicerio con cui compì la missione di pace in Vietnam nel novembre 1965.
Altra fonte importante le ampie cronache dei quotidiani dell’epoca, in particolare quelle del “Giornale del Mattino”, del quale fu prima cronista e poi redattore capo negli anni Sessanta Vittorio Citterich, che il Professore volle con sé nello storico viaggio a Mosca nell’agosto 1959 e che rimase sempre suo amico fidato. Inolre, la Fondazione La Pira ha dato modo agli autori del volume di visionare molti documenti inediti, tra cui, per la prima volta, i quaderni-diari di Giorgio La Pira e di verificare così date, nomi, contatti e sottolineare annotazioni del Professore su momenti e iniziative particolari.
“Ho lavorato a questa pubblicazione per quattro anni, affiancandomi a Giovanni Spinoso che vi lavorava già da altrettanto tempo – ci ha detto Turrini che ha avuto la possibilità di conoscere La Pira e intessere una relazione con lui: “La Pira nel giugno del 1970 dovette cercare un altro alloggio perché la Clinica Palumbo di Via Venezia, a Firenze, dove era ospitato dal dopoguerra chiuse. Pino Arpioni, uno dei suoi principali collaboratori, gli offrì di trasferirsi in una cameretta nella vicina Casa Gioventù (via Gino Capponi, 28), che era la sede dell'Opera Villaggi per la Gioventù, un'associazione che si occupa di campi-scuola e formazione di giovani toscani. Frequentando in quegli anni assiduamente Casa Gioventù, lo incontravo spessissimo, pranzavamo o cenavamo insieme. Poi lui si fermava sempre a parlare con i giovani. Nel 1976, poi, ho anche fatto un po' di campagna elettorale per lui in occasione del suo ritorno in Parlamento”. Ma in qualche modo la figura di La Pira – gli abbiamo chiesto – ha influenzato la sua formazione di giornalistica? abbiamo chiesto chiesto ancora a Turrini:“Frequentando in quegli anni assiduamente Casa Gioventù, lo incontravo spessissimo, pranzavamo o cenavamo insieme. Poi lui si fermava sempre a parlare con noi giovani. La Pira ha inciso sulla mia formazione, non solo per i colloqui avuti, ma anche perché mi ha indirizzato a studi filosofici. Ricordo i nostri colloqui su Roger Garaudy, un filosofo francese marxista che in quegli anni scriveva: ‘voi cristiani, dateci la trascendenza...’. E all'esame di maturità, nel luglio 1976, io mi presentai proprio con una valigia di libri di Garaudy che illustrai alla commissione... Ho iniziato l'attività giornalistica quasi dieci anni dopo la sua morte, quindi non è stato per un impulso diretto del Professore, che anzi, quando voleva riprendere qualcuno spesso gli diceva: “Non fare il giornalista...”, intendendo con questo un approccio troppo semplificativo alle cose. Però ha certamente inciso per un'attenzione particolare al sociale, ai più deboli, e ad uno stile che fosse sempre rispettoso del pubblico e delle persone di cui si parla”.
Il libro è arricchito da una prefazione del Cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, da una presentazione della Fondazione la Pira, nonché da una dettagliata nota degli autori; inoltre, offre numerose schede biografiche, un ampio indice dei nomi e la bibliografia completa e aggiornata. La ricerca riporta, alla fine di ogni anno, un utile riepilogo cronologico, che accresce ulteriormente la documentazione sull’attività instancabile di Giorgio La Pira.
Il primo tomo (776 pagine) ripercorre anno dopo anno «i capitoli di una vita» del Professore dal 1904 al 1950. Dalla natìa Pozzallo, cittadina mediterranea sulla punta della Sicilia orientale, agli studi di ragioneria e di giurisprudenza a Messina, con la riscoperta della Fede, suggellata dall'esperienza mistica della Pasqua 1924. Il secondo tomo (710 pagine), è centrato sull'esperienza di La Pira Sindaco di Firenze, tra il 1951 ed il 1964: tre mandati caratterizzati dall'attenzione agli ultimi ed ai poveri, dalla difesa del lavoro, del diritto alla casa e della giustizia sociale, ma anche dal dialogo con culture e fedi diverse, riaffermando il valore inalienabile delle città e il loro protagonismo sulla scena mondiale. Il terzo tomo (614 pagine) ripercorre gli anni dal 1965 al 1977, forse i meno conosciuti, che coincidono invece con l'impegno a tutto campo di La Pira per costruire la pace, attraverso il disarmo ed il dialogo tra i popoli, accettando la nomina, nel 1967 a Parigi, alla presidenza della Federazione mondiale delle città gemellate per la quale delineò subito l'impegno di «unire le città per unire le nazioni».
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