I Costa, storia di una famiglia e di un’impresa

320 pagine e 64 foto per raccontare la storia industriale di Genova, di un'impresa, di una famiglia, del ruolo caritatevole delle donne, del susseguirsi delle generazioni, un raro esempio di etica ed incrollabile fede cattolica sono racchiusi ne "I Costa", volume scritto dalla giornalista Erika Dellacasa, edito da Marsilio per la collana Gli Specchi.
Il libro, ufficialmente presentato martedì 26 giugno, nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, ripercorre tutta la cronistoria documentata delle ultime cinque generazioni dei Costa: un racconto che si spoglia di aggettivazioni e linguaggio imprenditoriale per dare spazio al testamento morale del padre fondatore, Federico Costa, 1923: "Cari figli, voi avete il dovere di conservare pura la vostra anima ma avete anche il dovere di conservare integro il vostro avere materiale".
Le testimonianze si intrecciano ai protagonisti che nella storia sono presentati da uno sfondo di coralità per i collegamenti in una dimensione che è sociale, imprenditoriale e cattolica.
Il libro porta a fare i conti con la contemporaneità attraverso gli echi del passato: un'etica condivisa di cui molte imprese oggi sono svuotate, il misurarsi continuo con la responsabilità civile che contrasta con le opportunità speculative, l'attaccamento alla morale che fonde nelle regole di comportamento sia la vita personale che professionale. Apparentemente potrebbe essere la storia di una qualsiasi altra famiglia capitalista italiana se non fosse che il collante tra i vari personaggi è quello religioso e morale appunto. Committente del libro "I Costa" è Giuseppe Costa, presidente di Costa Edutainment, società che gestisce l'Acquario e il Galata Museo del Mare, che fortemente ha voluto questa raccolta per il desiderio di conservazione della memoria e dello spirito dei Costa la cui rettitudine morale in termini di buon funzionamento di un'impresa è preso in analisi anche in alcuni capitoli indicati per la preparazione dell'esame di Economia nell'Università Bocconi, proprio in funzione di una particolare attenzione dedicata ai rapporti tra etica e affari.
Dell'impero industriale dei Costa che spazia in tutte le attività industriali, dal tessile all'immobiliare, dal meccanico al marittimo, al turistico culturale, nel libro si snocciola ogni dettaglio anche attraverso i ricordi personali dei componenti della stessa famiglia: Beppe, Andrea, Nicola, Piero, Paola, Lucia. Alla memoria delle riunioni quotidiane effettuate al 19esimo piano del palazzo, nel cuore di Genova, si intersecano quelli della stagione del brigatismo con il rapimento di Piero ad opera delle Brigate Rosse; le vicende con il sindacato e le azioni significative di Angelo Costa; il momento di trasformazione dell'impresa in forme più evolute che, caso poco comune, coincide con un'equa distribuzione del profitto; i colpi avversi della sorte raccontati con onestà intellettuale e l'unità familiare come punto cardine che ha salvato l'impresa; la tradizione che si apre alla globalizzazione; la responsabilità imprenditoriale e l'impegno per la solidarietà.
Tutto questo, e forse anche qualcosa di ancora non detto, sono "I Costa" ritratti in una copertina, in bianco e nero, che non lascia immaginare la futura luminosità della "C" di colore giallo riconosciuta, ormai, in tutto il mondo.