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"Dato il posto in cui ci troviamo"

"Dato il posto in cui ci troviamo"

È stato pubblicato per "Il canneto editore" e presentato recentemente nel Palazzo della Meridiana il volume "Dato il posto in cui ci troviamo - racconti dal carcere di Marassi", curato da Claudio Bagnasco. Il libro nasce da un'iniziativa dell'Associazione La Tortuga, che ha attuato lo scorso anno un progetto pedagogico-letterario con venti detenuti del carcere cittadino, chiamati a raccontare per iscritto qualcosa di sé. L'idea di Alessandra Ferraro, presidente di La Tortuga, è stata quella di mettersi in ascolto dei detenuti, imparare a conoscerli per trarre insegnamenti personali. A questo proposito Davide Viziano, Presidente dell’Associazione Amici di Palazzo della Meridiana in occasione della presentazione del volume ha parlato di un testo che aiuta a riflettere in particolare sul valore della libertà, forse troppo spesso data per scontata da chi quotidianamente ne gode.
Claudio Bagnasco, giovane scrittore genovese, ha accolto volentieri la proposta di Alessandra Ferraro e ha lavorato con i detenuti incontrandoli direttamente.

Da questi incontri è nata la prima parte del volume, "Queste persone", seguito dalla sezione "Fuori", una chiacchierata con la V F del Liceo Fermi sul tema della giustizia. La terza parte, "Dentro", è composta dai testi, in forma anonima, dei venti detenuti che hanno preso parte al progetto. I testi sono stati pubblicati senza alcun intervento di correzione, anche quelli scritti da detenuti stranieri.

Nell'introduzione Bagnasco si augura che “chiunque delinque possa comprendere che delinquere è un modo scorretto di far parte della comunità, e che chi non delinque possa comprendere che ogni persona deve essere messa nella condizione di adottare per sé un modo corretto di far parte della comunità.” In questa direzione va anche la testimonianza resa da Mohamed, un detenuto del carcere di Marassi che ha preso parte al progetto: "per chi ha preso una strada sbagliata è difficile ricominciare senza l'aiuto di una mano che salva. Il carcere aiuta a riflettere sugli errori commessi, che hanno spesso coinvolto altre persone, ma è giusto avere un'opportunità di miglioramento". Anche il Dott. Salomone, provveditore regionale delle carceri, ha voluto sottolineare l'importanza del reintegro dei detenuti in un mondo fatto di prospettive.

"Dato il posto in cui ci troviamo"
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