Colloquio con Papa Giovanni
A cinquant'anni dalla scomparsa di Giovanni XXIII, "Grafica & Arte", casa editrice bergamasca, dedica al Papa buono un volume prezioso e interessante: "Pur che l'alba nasca. Colloquio con papa Giovanni" di monsignor Loris Capovilla. Nel 1983 il segretario di Papa Roncalli scrisse un conversazione intima, interiore con il Papa a vent'anni dalla morte, aggiungendo ad essa le parole di Giovanni Paolo II, della mistica e poetessa Madeleine Delbrêl, di giornalisti e scrittori. A questi colloqui, oggi, si uniscono interventi ed omaggi di alcuni dei nomi più importanti della cultura e della società del XX secolo: dal cardinale Montini a Charles De Gaulle, da Mario Soldati a Indro Montanelli fino a Thomas Merton e Carlo Bo.
Oltre le testimonianze personali, l'arcivescovo Capovilla raccoglie in questo libro i sentimenti e la venerazione che la gente di ogni fede continua a professare nel ricordo di Papa Giovanni. "Storici, artisti, registi, uomini di potere e la "vox populi" invocano il suo nome e la sua immagine paterna consola e protegge - ricordano gli editori - paesi, istituzioni, centri culturali, seminari e biblioteche, scuole ed ospedali hanno scolpito il suo nome a perenne memoria". Si avverte, tra le righe, il rischio di un linguaggio appesantito dalla retorica. Ma ciò che rende al contrario vivace e personale questo libro sono le voci intime, interiori, che si mettono sinceramente a colloquio con quest'uomo che trasformò il Papa nel parroco del mondo.
Capovilla è maestro in questo tono diretto e profondo: "Santo Padre - scriveva nell'83 - mi congedo da voi in punta di piedi, come tante e tante altre volte in passato […].
Non saprei, all'istante, se queste che scrivo nel ventennio del vostro dies natalis, potranno dirsi novissima verba, le mie ultime confidenze.
Forse lo sono nel senso che, per l'avvenire, non potrò che ripetermi: estreme parole non del custode di un archivio o di una tomba, bensì di un cristiano vaccinato contro delusioni e paure".
Il messaggio più profondo di Angelo Roncalli è forse proprio quello che il cristianesimo non è legato ad un'epoca di splendore, al successo, ai riconoscimenti pubblici: "anche gli increduli di oggi - scrive ancora Capovilla - e i giovani segregatisi amaramente o sospinti incautamente all'emarginazione da metodi educativi condannati dal vangelo e dalla sapienza pastorale si nutrono, loro malgrado, del suo messaggio". Papa Giovanni XXIII è una figura articolata, interessante, studiatissima: parlarne significa addentrarsi nei gangli delle vicende più intricate del Novecento e parlare di Chiesa, di cultura, di geopolitica. Questo libro ha, lo ripetiamo, il pregio di non volersi presentare come una ricerca scientifica, ma come un ritratto composto da pennellate differenti e armoniche.
I testi e le foto che impreziosiscono il volume testimoniano che quella di Papa Giovanni fu una presenza terrena di fiducia, di speranza, di sofferenza, di servizio e di fede, "fiso guardando pur che l'alba nasca" (Dante, Paradiso, XXIII, 9).
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