Sia glorificato il nome di Cristo in voi, e voi in lui.
XXXI Domenica del Tempo Ordinario (anno C)
Fratelli, preghiamo continuamente per voi, perché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e, con la sua potenza, porti a compimento ogni proposito di bene e l’opera della vostra fede, perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo.
Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui, vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente.
La preghiera incessante di Paolo per i cristiani di Tessalonica (l’odierna Salonicco) ha lo scopo di impetrare da Dio la grazia di una risposta docile degli uomini alla “chiamata” dell'amore divino.
Ricorda pertanto che l'iniziativa della Salvezza è di Dio e che la risposta dell'uomo, la sua fede e le sue opere buone sono portate “a compimento”, cioè attingono lo scopo, se sostenute e valorizzate dalla “Sua potenza”.
E lo scopo è costituito dalla glorificazione di Cristo, da compiersi mediante una simbiosi che inserisce Gesù nell'uomo e l'uomo in Lui: una simbiosi resa possibile dalla “Grazia”, che si identifica con la stessa “Sua potenza”.
Quindi Paolo affronta il tema centrale della lettera: la data della “parusia”, cioè del ritorno visibile di Cristo giudice e quindi della fine del mondo. Sulla condizione dei morti e di coloro che saranno ancor vivi in quel giorno, ha già dato spiegazioni nella prima lettera ai Tessalonicesi. Ora, a dissipare dubbi e a sfatare opinioni erronee, l'Apostolo mette in guardia contro ogni “pretesa ispirazione”, ogni teoria, persino contro ogni scritto o interpretazione di scritto, “fatto passare” come suo, in cui si affermi “imminente il giorno del Signore”.
L'evento non è imminente. Non c'è da “turbarsi” o da “confondersi”. D'altra parte non è importante sapere quando sarà, quanto piuttosto di prepararvisi. Quello sarà il momento della definitiva “riunione” con Cristo, la quale ha già iniziato a realizzarsi nella “chiamata” e nella risposta.
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