La parola
stampa

IV del Tempo Ordinario (Anno A), (Mt 5, 1-12a)

Rallegratevi ed esultate perchè grande è la vostra ricompensa

La collocazione dell'avvenimento – “sulla montagna” – da parte di Matteo, motiva la denominazione ormai tradizionale di “discorso della montagna” di questo brano, il quale è pure noto come “Vangelo delle beatitudini” in ragione della sequenza di “macarismi” (proclamazioni di beatitudine) usati da Gesù.

Rallegratevi ed esultate perchè  grande è la vostra ricompensa

La collocazione dell'avvenimento – “sulla montagna” – da parte di Matteo, motiva la denominazione ormai tradizionale di “discorso della montagna” di questo brano, il quale è pure noto come “Vangelo delle beatitudini” in ragione della sequenza di “macarismi” (proclamazioni di beatitudine) usati da Gesù.

Una pagina sulla quale gli esegeti si sono soffermati con molteplici approfondimenti, offrendo quindi una considerevoli bibliografia, cui non possiamo che rimandare, accontentandoci di alcuni cenni.

L'accenno a Gesù che vede le folle e sale sul monte non sembra soltanto una nota di cronaca, la maggior valenza è ad un richiamo: Mosè dal monte Sinai aveva portato al popolo la legge divina, Gesù, liberatore perfetto, dal monte porta a perfezione la stessa legge divina, la aggiorna al momento delta salvezza che sta realizzando nel Popolo della Nuova Alleanza.

“L'insegnamento” – non semplicemente un sermone, un'esortazione – è rivolto innanzi tutto ai discepoli che “gli si sono avvicinati” e poi alle “folle che ha visto”, il Popolo della Nuova Alleanza, appunto, pare di dover intendere.

La “beatitudine” enunciata ripetutamente, indica, contempo-raneamente un augurio di felicità, una benedizione e – soprattutto – una situazione: questa infatti é illustrata dal “premio”, il quale, seppur denominato in maniera diversa, si identifica ogni volta con la partecipazione alle realtà salvifiche del “Regno di Dio” e culmina nella “visione di Dio”.

In definitiva una prospettiva escatologica, con qualche premessa terrena: cioè annuncio-promessa di beatitudine eterna. E come se Gesù dicesse: “saranno beati” coloro che attualmente vivono situazioni di amore verso Dio e i fratelli. “L’amore di Dio e l’amore del prossimo li renderà meritevoli del grande premio” (San Leone Magno).

In sintesi: la felicità cui il credente deve tendere, la felicità vera e completa consiste nell'appartenenza al “Regno di Dio”; le condizioni per conseguirla sono indicate volta per volta, e si integrano vicendevolmente: la povertà di spirito, la mitezza, la sofferenza, la ricerca della santità, la misericordia, la purezza interiore, l'impegno per la pace.

In particolare: “i poveri di spirito”, sono coloro che non hanno beni materiali, ma sono rassegnati alla volontà divina; fiduciosi nella Provvidenza, ripongono in Dio la propria ansia di ricchezza, non materiale, ma spirituale.

Nell’Antico Testamento i “poveri” (“anavim”) sono coloro che fondano l'autenticità della esi-stenza non sui beni terreni, ma sul possesso dell'amore di Dio.

“I miti” – la citazione del Salmo 36,11 è quasi letterale – sono i mansueti, i pazienti, i benigni, gli umili (quelli che il mondo romano chiamava “tenuiores”, miserabili, individui di bassa condizione). La “eredità della terra” è quanto sta oltre la esistenza terrena: il possesso di Dio; come nell'Antico Testamento vi era stata la prospettiva dell'eredità della Terra Promessa.

“Gli afflitti”, sono coloro che soffrono. In primo piano sta la sofferenza che nasce dalla constatazione delle difficoltà che il Regno di Dio incontra nell'instaurarsi in sé é negli altri. Ma la instaurazione deve avvenire – ineluttabilmente – ed allora chi ne ha sofferto l'attesa sarà consolato perennemente.

“Gli affamati e gli assetati” sono termini che connotano desiderio intenso, passione, tensione verso qualcosa (cfr. Amos 8,11): in questo caso “la giustizia”.

“La giustizia” già nell'Antico Testamento è attributo eminentemente divino: sinonimo di “santità”, cioè somma di tutte le perfezioni e virtù. La passione per la giustizia è pertanto da identificarsi con la piena fedeltà alla volontà santificatrice di Dio per l'uomo, in cui,ovviamente non può non essere compresa anche la passione per la realizzazione della “giustizia” terrena, in senso stretto, intesa cioè come salvaguardia dei diritti umani, contro ogni sopruso.

La “sazietà”, la soddisfazione esaustiva di tale ricerca non può avvenire che nel “Regno di Dio”.

I “misericordiosi” sono coloro che intervengono attivamente nelle situazioni penose del prossimo: una partecipazione alla sofferenza altrui, non solo affettiva, ma effettiva (cfr. la parabola del buon samaritano).

I “misericordiosi” sono dunque coloro che compiono azioni di misericordia, di soccorso, di aiuto materiale, spirituale e morale. Quindi – memori della fruizione personale della misericordia divina – sono capaci, a loro volta, di perdonare il prossimo.

La misericordia verso gli altri costituisce garanzia di perdono per i propri immancabili peccati: impegna la misericordia divina alla reciprocità (“rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori”).

“I mondi di cuore”, non sono soltanto i casti, i semplici, i sin-ceri, ma, più completamente, coloro che hanno animo proteso verso il bene, attenti alla purezza, alla rettitudine delle loro intenzioni, non soltanto delle apparenze esterne.

“Gli operatori di pace” cioè gli impegnati alla realizzazione della pace, sono “chiamati figli di Dio”, cioè dichiarati in particolare relazione con Dio, il cui Messia nell'Antico Testamento è preconizzato quale “Principe della pace”, pacificatore universale.

Infine la “persecuzione per causa della giustizia”, annuncia profeticamente come immancabile la contestazione verso coloro che tendono alla santificazione propria ed altrui. Soffrire addirittura persecuzione a motivo della giustizia e della santità è garanzia di “ricompensa grande” nella vita eterna.

La situazione di persecuzione allora non deve scoraggiare, ma va vissuta con serenità e fiducia.

Giulio Venturini

Rallegratevi ed esultate perchè grande è la vostra ricompensa
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento