Il Vangelo di domenica 22 settembre
XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 9,30-37
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
1 ‑ La prova ‑ Il libro della Sapienza descrive la vicenda del giusto, il Servo di Dio, osteggiato con ogni sorta di prove e condannato a morire perché la sua condotta è un rimprovero bruciante per gli empi: ‘Tendiamo insidie al giusto, mettiamolo alla prova e condanniamolo a una morte infame. Vediamo se Dio lo assisterà e se le sue parole sono vere; saggiamo la sua mitezza e rassegnazione’. La passione di ciascun giusto fa parte integrante del dramma fra il bene e il male, del conflitto fra onesti ed empi. Il bene e il male sono destinati a convivere finché la Redenzione non sarà compiuta, perché uno giova all’altro. Agostino giunge anche a dire che il mondo è più bello perché non è fatto solo di buoni, ma anche di cattivi!
2 ‑ Le cause ‑ Quando lo spirito del male entra nel cuore dell'uomo, la sapienza che viene dall'alto è rifiutata. L’apostolo Giacomo descrive così il quadro della lotta fra bene e male: ‘Bramate e non riuscite a possedere, quindi uccidete; invidiate e non riuscite ad ottenere, perciò combattete e fate guerra’. Il disordine, la guerra e la morte sono dentro l’uomo e da lì, inevitabilmente, si trasferiscono all'esterno. Ed ecco i connotati del male e del bene. Il male è prima di tutto ‘gelosia e contesa’ contro ogni forma di bene, mentre il bene è essenzialmente ‘puro, pacifico, mite, arrendevole, pieno di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità, senza ipocrisia’.
3 ‑ Primi-ultimi ‑ Se la causa di ogni male è l'orgoglio e il voler primeggiare su tutti, la strada per risolvere i conflitti è l'umiltà, il farsi ultimi di fronte a Dio, a se stessi e agli altri. Questa è infatti la ricetta di Gesù, data agli apostoli che discutevano fra loro chi fosse il più grande: ‘Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti’. E per evitare di essere frainteso, Gesù prende un bambino, lo pone in mezzo a tutti e dice: ‘Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me non accoglie me, ma colui che mi ha mandato’. La vera grandezza abita soltanto in un cuore umile, di fanciullo che si abbandona in tutto a Dio.
4 ‑ Ultimi‑primi ‑ Nella vita divina i veri primi sono coloro che si sono fatti ultimi, cioè si sono messi a completa disposizione di tutti; invece, coloro che si sono considerati primi perché hanno semplicemente ignorato l'esistenza degli altri, saranno confinati all’ultimo posto. Ascoltiamo ancora Gesù: ‘Molti fra i primi saranno ultimi e molti fra gli ultimi saranno primi’(Mt.17,30) - ‘Se io, il Signore e Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi a vicenda’(Gv.13,14). Non c’è da scandalizzarci di tutto questo perché nostro Signore è l’infinitamente umile e solo gli umili sono a Lui graditi.
5 ‑ La Passione ‑ C’è chi lotta disperatamente per guadagnare i ‘primi posti’, c'è chi trova il suo posto accanto agli ultimi: gli emarginati di ogni tipo, cioè coloro che non possono contare se non sugli altri. Il cristiano ‘segue’ Gesù nella sua vita e nella sua ultima passione: il Calvario e la croce sono il suo posto. Ecco un punto urgente di conversione per tutti: deporre vanità e interessi personali per donare senza riserve la propria vita agli altri. Nei luoghi di dolore e di espiazione, di miseria e solitudine, di lavoro e fatica si trovano sempre gli ‘ultimi’ di Gesù.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento