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Il Vangelo di domenica 10 novembre

XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B

Il Vangelo di domenica 10 novembre

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 12,38-44
 
In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

l ‑ Lo scriba e la vedova ‑ Il Vangelo mette sovente a confronto due personaggi antitetici: il fariseo e il pubblicano, il ricco epulone e il povero Lazzaro, il giudice potente e la povera vedova, il padrone e i servi. Il confronto sottende sempre lo stesso rapporto fra l'orgoglio del mondo e l’umiltà del vangelo, fra la ricchezza pesante dell'orgoglio e la ricchezza morbida dell'amore. Le due ‘monetine’ della povera vedova valgono niente agli occhi degli uomini, invece agli occhi di Dio sono preziose perché costituiscono il prezzo simbolico di tanto amore verso Dio e verso il prossimo. Ma, prima e ancora, da parte di Dio verso l’uomo… 

2 -La differenza ‑ Sta tutta qui: ‘Tutti hanno dato del loro superfluo; essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva per vivere’. In realtà, c'è chi dà a Dio e al prossimo soltanto le briciole della vita, i ritagli di tempo, gli scarti delle proprie risorse: il meglio è destinato a se stessi o ad altri. Si direbbe che, per molti, questi momenti dedicati a Dio, alle cose dello spirito e al servizio degli altri, sono come rubati alle proprie occupazioni e interessi, che continuano ad essere la parte preminente della propria vita. Ecco quindi la vera differenza sostanziale: o dare il superfluo o dare il necessario! 

3 ‑ Il miracolo ‑ La logica di ogni miracolo è ‘creare dal nulla’: da un niente salta fuori il tutto. Basti pensare alla moltiplicazione dei pani o della farina e dell'olio della vedova di Zarepta. Il Signore con l'ultima briciola di pane crea il pane nuovo, con l’ultima briciola di forze crea la speranza nuova, con l'ultima briciola di cuore crea l'Amore nuovo. Il nostro spicciolo, offerto a Dio, si moltiplica per noi e per tutti. Infatti, quando facciamo il bene, ce lo sentiamo crescere fra le mani e nel cuore: diventiamo più ricchi perché riceviamo più di quanto doniamo agli altri. 

4 ‑ Il Tesoro ‑ C'era nel tempio di Gerusalemme il luogo del Tesoro, ove si raccoglievano dalla generosità dei fedeli le offerte necessarie al culto e ai sacerdoti; ma c’è un tesoro divino, ben più grande per il mondo e per la Chiesa, ed è il sacrificio di Cristo, consumato sulla croce una volta sola, che dura fino alla fine dei tempi, e proprio per questo è diventato inesauribile: ‘Cristo si è offerto una volta per tutte allo scopo di togliere i peccati di molti’(Lettera agli Ebrei). I nostri spiccioli di bene, uniti a quel sacrificio, diventano qualcosa di grande, assumono un valore illimitato perché si moltiplicano all’infinito. Il Vangelo è umanissimo proprio per questo: raccoglie le piccole cose da ciascuno e mette alla portata di tutti il bene infinito. Il Chicco di grano, donato alla terra, produce veramente molto frutto: il pane per tutto il mondo! 

5 ‑ Punti concreti ‑ a) Impariamo a non lesinare i nostri doni e il nostro impegno con Dio e con il prossimo: diamo tutto ciò che possiamo; b) sfruttiamo tutte le occasioni di bene che si presentano in settimana; c) uniamo le nostre povere forze a quella di Cristo, ricevuto settimanalmente nella S. Comunione; d) programmiamo meglio la giornata dando più spazio alla Parola di Dio, alla preghiera, alla famiglia, al volontariato. Dio, che sa creare una nuova vitalità con le nostre forze residue, moltiplichi la nostra povertà con la sua ricchezza infinita!

Fonte: Il Cittadino
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