3a domenica del Tempo Ordinario, Gv 2,1-12
Gesù diede inizio ai miracoli in Cana di Galilea
Il miracolo dell'acqua tramutata in vino, buono e abbondante, è considerato da Gio-vanni come momento di rivelazione: è il primo dei segni, primo non solo in senso cronologico, ma come tipo, come radice e significato di tutti i segni che Gesù compirà . Per il quarto evangelista, i miracoli sono appunto segni, gesti che racchiudono un mistero e svelano la sua gloria di Cristo, Verbo incarnato.
Il miracolo dell'acqua tramutata in vino, buono e abbondante, è considerato da Gio-vanni come momento di rivelazione: è il primo dei segni, primo non solo in senso cronologico, ma come tipo, come radice e significato di tutti i segni che Gesù compirà . Per il quarto evangelista, i miracoli sono appunto segni, gesti che racchiudono un mistero e svelano la sua gloria di Cristo, Verbo incarnato.Così questo segno compiuto alle nozze di Cana: dietro il racconto di un evento, ritmato dal dialogo della madre Maria con Gesù e con i servi, e dall'ordine impartito da Cristo ai servi stessi, c'è una rivelazione da scoprire: raccogliamo tre brevi richiami per noi.Innanzitutto, il segno del vino: questo vino abbondante (6 giare di 2/3 barili: ogni barile corrisponde a 40 litri), questo vino buono, conservato all'ultimo, questo vino, la cui origine è misteriosa (il maestro di tavola 'non sapeva di dove venisse'), rappresenta il dono di una vita nuova, piena, sovrabbondante che Cristo è venuto a portare, il dono di un cambiamento inatteso, all'acqua conservata nelle giare di pietra 'per la purificazione dei Giudei' si sostituisce un vino ricco e gustoso.Questo è il segno, questo è il miracolo che Gesù promette alla nostra vita: proprio lui, la sua parola, la sua vita, la sua presenza, che traspare con più chiarezza nel volto dei suoi testimoni, è questo dono di vita nuova, è questa possibilità di un cambiamento reale per noi tutti.Così si manifesta la sua gloria: 'La gloria di Dio è l'uomo vivente', dirà sant'Ireneo, la gloria di Dio, la gloria di Gesù è l'uomo vivente, l'uomo che vive con un gusto, una passione, un respiro nuovo, che solo Cristo rende possibile.In questo evento di rivelazione, svolge un ruolo decisivo la madre di Gesù, chiamata da Giovanni 'donna', come sotto la croce: è lei che si accorge che manca il vino, è lei che interpella Gesù, è lei che di fronte alla sua misteriosa risposta non si arrende, ma esprime una totale fiducia. Letteralmente le sue parole ai servi andrebbero così tradotte: 'Qualunque cosa vi dirà , fatela'. Ecco la grandezza di Maria: come madre di Gesù, intercede presso di lui, e insieme richiama tutti noi ad una totale fiducia in Cristo: 'Fidati di Cristo! Fidati di chi ti porta Gesù! Qualunque cosa ti dirà , anche se devi andare controcorrente, anche se non capisci tutto, fidati di lui!'. Maria ci riporta a Cristo, non è lei la sorgente della grazia, non è lei che compie il segno, ma lei intercede, lei indirizza a Gesù, oggi come ieri, a Cana, come nella nostra vita.Proprio la parola della madre ai servi esprime la condizione perché il miracolo del cambiamento continui ad accadere in noi: 'Qualunque cosa vi dirà , fatela'. à in questa fiducia, è in questo credito totale dato a Cristo, alla sua parola, alla sua presenza ora vivente nella Chiesa, che accade il miracolo: se quei servi non avessero obbedito, non sarebbe accaduto nulla.Questo è il segreto dei santi: non uno sforzo sovrumano di volontà e di coerenza, ma un amore, un'affezione senza 'ma', senza 'se' a Gesù, un prendere sul serio, alla lettera, quello che ci chiede. Tutto è per noi, è perché la nostra vita sia toccata e cambiata dalla sua presenza: sono i nostri compromessi, le nostre mezze misure, che impediscono il miracolo e nel tempo ci lasciano sempre uguali. Il vangelo di Cana annuncia così la gloria di Cristo, la sua potenza e il suo splendore divino che si manifesteranno in tutti i suoi gesti e le sue parole: una gloria, che si riflette nell'acqua dell'antica legge, trasformata nel vino della nuova alleanza, una bellezza che può prendere forma nella vita di chi ha la grazia e la libertà della fede, come Maria, come i servi delle nozze.
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