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Nel nuovo anno, sinodalità e pastorale ordinaria

Battesimo, corresponsabilità, comunità sono le tre parole chiave di quest'anno

Nel nuovo anno, sinodalità e pastorale ordinaria

Domenica 2 ottobre la Diocesi di Genova dà avvio ad un nuovo Anno Pastorale: un anno di pastorale ordinaria - che rende quotidiana la missione della Chiesa, annunciare Cristo con la vita nella nostra città - e secondo anno del Cammino sinodale, percorso di ascolto, discernimento e rinnovamento della Chiesa universale. È importante iniziare l’anno con la consapevolezza che le dimensioni ordinaria e sinodale della nostra vita ecclesiale non sono alternative ma complementari. Anzi, sono in comunione.

Papa Francesco ci ricorda che il Cammino sinodale non è un accessorio ma “è ciò che Dio vuole dalla Chiesa del terzo millennio”.
E la Conferenza Episcopale Italiana raccomanda di non intendere il Cammino sinodale come sostitutivo della pastorale ordinaria perché è nella pastorale che siamo chiamati a camminare, ad ascoltarci, ad ascoltare i mondi che ci circondano, ad uscire e a lasciar entrare, a privilegiare le relazioni e le persone sulle strutture, come ci chiede il Cammino.

Il Cammino sinodale non è quindi un ennesimo piano da attuare e da sovrapporre a tutto il resto ma è l’opportunità di vivere tutto il resto rinnovandolo alla luce del Vangelo, di essere Chiesa fedele al Signore e sempre nuova. È lo strumento, la palestra per imparare uno stile, un modo di vivere il nostro essere chiesa.
Iniziare un nuovo Anno Pastorale non sarà solo ricevere una consegna: sarà porre davanti al Signore la disponibilità di ciascuno al servizio per gli altri, per tutti, in molti modi.
Siamo invitati a cogliere la carica vitale e liberante di questo mandato.

Quanti laici, consacrati, presbiteri, nelle diverse espressioni della pastorale ordinaria, portano avanti in silenzio la propria parte e danno concretezza alla missione della Chiesa di annunciare Gesù Cristo che ci libera e ci salva! Liturgia, carità, catechesi, disciplina dei sacramenti, mondo del lavoro, scuola e università, cultura, missioni, salute e disabilità, pastorale giovanile, comunicazioni sociali… In quanti modi la nostra chiesa particolare segue l’esempio di Gesù nel servizio verso le famiglie, gli sposi, i giovani, gli anziani, i poveri, i migranti, i malati, i carcerati, i lavoratori, i marittimi…

Iniziando l’Anno Pastorale siamo inviati, da discepoli e missionari, a promuovere la persona nella sua integrità. Ogni nostro servizio, se radicato nel Vangelo, diventa così annuncio e testimonianza cristiana.

Sarà un anno accompagnato da alcune parole che, in particolare, siamo chiamati a incarnare. La prima è “battesimo”.
È il sacramento che tendiamo a dimenticare, quasi fosse un inizio lontano, trascurabile, di secondo piano rispetto a quelli scelti e ricevuti successivamente.
Al contrario, il battesimo è ciò che ci ha resi figli di Dio, sacerdoti, re e profeti, tutti quanti.
In questo anno di pastorale ordinaria e di cammino sinodale siamo chiamati a riscoprire la vocazione battesimale che tutti ci accomuna nella “corresponsabilità”, un’altra parola da mettere in salvo e in atto, di fronte alle sfide dell’anno che ci attende, tra vecchi e nuovi problemi, tra risorse da riscoprire e altre da suscitare.
“Comunità” è anch’essa parola che chiede nuovo slancio nel nostro Anno Pastorale. Sono tanti coloro che si impegnano per le proprie comunità parrocchiali, nei gruppi, nelle associazioni e nei movimenti ecclesiali.

La pastorale ordinaria è ricca di tempi e modi per far crescere la dimensione comunitaria; il Cammino sinodale ne ha restituito punti di forza e di debolezza e ha espresso con evidenza il desiderio di superare individualismi e di rafforzare la compartecipazione.

Il Cammino sinodale ci restituisce infine 10 parole, sintesi del primo anno di ascolto di 500mila persone in Italia: “ascoltare, accogliere, relazioni, celebrare, comunicazione, condividere, dialogo, casa, passaggi di vita e metodo”. 10 nuclei tematici che ci aiuteranno a proseguire il cammino in questo secondo anno.

Domenica 2 ottobre sarà giorno di partenza per tutti noi, con la trepidazione che ci prende quando iniziamo un viaggio, un bivacco, un campo.
Riempiamo lo zaino di Vangelo, lo stretto indispensabile, e seguiamo insieme il sentiero. Attraverseremo strade, incontreremo villaggi e case, vivremo ogni giorno opportunità per le nostre diaconie, i nostri ministeri e servizi. Abbiamo a disposizione tanti strumenti della pastorale ordinaria e molte occasioni che ci verranno offerte dal Cammino.
Grazie a tutte le donne e gli uomini che si apprestano a iniziare o a rinnovare il loro servizio nella Chiesa, a lode di Dio che tutti ama.

La celebrazione sarà trasmessa in diretta streaming su www.youtube.com/ilcittadinotv e su Telepace 2 (canale 85).

Fonte: Il Cittadino
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