La campagna vaccinale spinga l’economia
Entro il 30 aprile il Governo deve presentare il piano di ripresa e resilienza
Il governo è impegnato per far approvare dal Parlamento il Def (il Documento di economia e finanza) con la richiesta di un nuovo scostamento di bilancio che dovrà essere superiore al precedente provvedimento da 32 miliardi di euro e tenere anche conto del Pnrr (il Piano nazionale di ripresa e resilienza) che dovrà essere presentato entro il 30 aprile: tale piano è indispensabile per poter accedere ai 191,5 miliardi riservati all'Italia dal Piano di Bruxelles già scesi dai 196,6 previsti a seguito del ricalcolo del Pil da parte dell'Ue e della "pulizia di bilancio" che era già stata portata avanti dal nuovo esecutivo per eliminare l'eccedenza di 14 miliardi che era stata prevista dal governo Conte, ma che avrebbe potuto rappresentare un grave ostacolo in Europa.
Il ministro dell'Economia Daniele Franco prevede una forte ripresa economica in Italia tra giugno e luglio, con una graduale e progressiva uscita dalla fase emergenziale sanitaria causata dalla pandemia da Covid19 anche grazie al nuovo piano vaccinale che, tra alti e bassi, conferma l'obbiettivo delle 500mila vaccinazioni al giorno. Il Fondo monetario internazionale ha rivisto al rialzo le sue previsioni di crescita per quest'anno al 4,2 % ed il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, in occasione del G20, ha confermato che anche nel nostro paese ci sarà un ritocco verso l'alto della previsione di crescita del Pil.
Christine Lagarde, presidente della Bce, ha rimarcato che la Bce nel suo ultimo Rapporto fa emergere uno scenario per l'Eurozona più pessimistico relativamente alle sue prospettive economiche, con l'orizzonte della ripresa che continuerà a spostarsi nel tempo fino a quando la pandemia costringerà molti paesi a mantenere il lockdown e non aumenteranno in modo significativo le campagne vaccinali nazionali.
Nella stessa occasione Lagarde ha sottolineato ancora una volta come il Next Generation Eu offra un'opportunità unica per modernizzare l'economia europea e affrontare le divergenze che potrebbero mettere a repentaglio il buon funzionamento dell'unione monetaria.
Allo stesso tempo, però, è necessario che le risorse che vengono messe a disposizione siano utilizzate solo per finanziare investimenti trasformativi e volti a migliorare la produttività e promuovere politiche strutturali ambiziose.
L'Istat, pubblicando i dati relativi al mese di febbraio, certifica che nel nostro paese nell'ultimo anno, tra febbraio 2020 e febbraio 2021, sono andati perduti 945mila posti di lavoro e gli inattivi sono aumentati di 717mila unità. Si tratta di lavoratori che non sono né occupati né disoccupati e che rappresentano bene la situazione di disperazione e povertà in cui ogni giorno cadono famiglie e giovani che oltre a perdere una fonte di reddito perdono anche la dignità.
In questo scenario così drammatico, dove ogni giorno si allarga il numero delle persone cadute sotto la soglia della povertà, i dati elaborati dalla rivista Forbes in occasione della presentazione della 35ma classifica annuale dei ricchi indicano che nel 2021 il numero dei super ricchi è balzato a 2.755, 8mila in più rispetto a un anno fa.
Negli Stati Uniti i 400 detentori dei maggiori patrimoni controllano il 18 % del Pil contro il 9 % del 2020, dimostrando come le politiche economiche e fiscali portate avanti negli ultimi decenni dai governi di tutto il mondo non sono servite a migliorare le condizioni di vita medie della popolazione ma solo a creare una nuova casta di super-privilegiati che di fatto controllano il potere rendendo quello dei parlamenti democraticamente eletti sempre più compresso e limitato dalla loro capacità economica che, in molti casi, supera quella di interi paesi.
E' necessario che venga affrontato a livello globale il problema di un'equa tassazione sulle imprese e sulle persone fisiche ad alto reddito; lo ha proposto anche il Fmi, che ha lanciato l'ipotesi di una "tassa di solidarietà" che dovrebbe colpire le imprese ed i soggetti che dalla pandemia e dai lockdown hanno tratto profitti eccezionali. Vitor Gaspar, capo della sezione fiscale al Fmi, sottolinea come con questa proposta "I cittadini percepirebbero che tutti contribuiscono in modo proporzionato allo sforzo della ripresa".
Non dobbiamo mai dimenticare che il potere derivante dalle ricchezze troppo grandi, come spesso accaduto in passato anche con il colonialismo, finisce per generare sofferenza e terribili diseguaglianze ed è invisibile perché si basa non su strumenti legislativi facilmente identificabili, ma sulla forza del denaro che purtroppo molto compra e molto corrompe.
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