Mauritius, disastro ambientale
Il Cardinale Piat: risvegliare le coscienze
"Risvegliare la coscienza ecologica”: è l’appello del Cardinale Maurice Piat, vescovo di Port-Louis, nelle Isole Mauritius, mentre il Paese sta vivendo una tragedia ambientale di proporzioni immani. Da due settimane, infatti, la nave giapponese MV Wakashio, con a bordo 3.800 tonnellate di carburante e 200 di diesel, è incagliata a Pointe d'Esny, zona protetta vicina al parco marino di Blue Bay, altro ecosistema a rischio. Negli ultimi tre giorni, si sono riversate in mare oltre mille tonnellate di petrolio, tanto che premier mauriziano Pravind Jugnauth ha dichiarato lo “stato di emergenza ambientale”. Di fronte a questo disastro ecologico, il cardinale Piat esorta la società civile a “risvegliarsi, animata da una buona coscienza ecologica”. “Un tale risveglio – afferma - ci ricorda quanto sia vitale il ruolo della società civile in un Paese e come esso debba essere preso in considerazione dai leader economici e politici”.
Il Cardinale Piat si dice poi “commosso” dall’accaduto e dalle sofferenze che sta sperimentando la popolazione locale: “Molte famiglie sono afflitte da un persistente odore pestilenziale - sottolinea - mentre i pescatori e tutti coloro che si guadagnano da vivere con il mare sono in gravi difficoltà”. Al contempo, “in mezzo a tanto dolore”, il vescovo di Port-Louis guarda con gratitudine alle numerose iniziative di solidarietà intraprese dalla cittadinanza per “salvare ciò che ancora si può salvare”. “Grazie a tutti coloro che hanno portato e continuano a portare avanti” le attività solidali, “con ammirevole e perseveranza”, dice il porporato.
Infine, rivolgendosi “a tutti i cristiani e soprattutto ai giovani”, il cardinale Piat li esorta a “non esitare ad per il bene del loro Paese”, registrandosi presso il Ministero dell’Ambiente, così da dare il proprio contributo alla causa ambientale.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento