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Attacco terrostico a Vienna: quattro morti e ventidue feriti

Dopo i fatti di Nizza, sull'Europa torna l'ombra del terrorismo

“Siamo scioccati da questo attacco e dalla sua crudeltà”. Con queste parole il rabbino capo di Vienna, Jaron Engelmayer, racconta come la comunità ebraica sta vivendo queste ore drammatiche. La città, nella serata di lunedì 2 novembre, è piombata nell’incubo del terrorismo.
Un comando di uomini vestiti di bianco e armati di kalashnikov ha compiuto un attacco multiplo. Tutto è cominciato verso le 20 proprio vicino alla sinagoga in Seitenstettengasse, nel centro della capitale austriaca, dove molte persone si godevano l’ultima libera uscita prima del lockdown.
Al momento in cui andiamo in stampa, è di quattro persone, due uomini, una donna e un terrorista e numerosi feriti gravi il bilancio ufficiale, ancora provvisorio, dell’attacco comunicato dal capo della polizia della città Gerhard Puerstl nel corso di una conferenza stampa. Il terrorista ucciso, ha detto il ministro dell’Interno, era un simpatizzante dell’Isis. Il rabbino capo di Vienna precisa subito: “Al momento non ci sono prove chiare di chi o perché questo attacco sia stato effettuato. Pertanto, è troppo presto per dire se si intendesse colpire specificamente la comunità ebraica”.

Il clima in città è di massima tensione ma il rabbino esprime piena fiducia nelle forze di sicurezza: “Le persone non si sentono al sicuro e le forze di sicurezza funzionano bene”. E aggiunge: “Siamo scioccati dall’attacco e dalla sua crudeltà.
Vienna è una città dove le persone vivono insieme in pace. Siamo profondamente tristi e dispiaciuti per le vittime e preghiamo per i feriti”. In un comunicato, la comunità ebraica di Vienna, la Israelitische kultusgemeinde Wien, fa sapere che quando sono partiti i primi spari ieri sera, il tempio cittadino era già chiuso e la preghiera della sera era già terminata.
La polizia ha isolato l’intero centro dispiegando sul posto un gran numero di forze speciali. “Se la sinagoga sia stata anche l’obiettivo dell’attacco non può essere attualmente né confermato né escluso”, afferma la nota. “La situazione non è stata del tutto chiarita. Le nostre forze di sicurezza sono in stretto contatto con la polizia”.
La Israelitische kultusgemeinde Wien invita tutti a rimanere a casa. Per precauzione, tutte le sinagoghe, le scuole ebraiche, le istituzioni della Ikg, nonché i supermercati e i ristoranti kosher rimarranno chiusi.

Non si sono fatte attendere parole di condanna da parte delle istituzioni europee verso quanto avvenuto a Vienna. “Con tristezza e orrore seguiamo le notizie di un altro attacco in Europa”, ha scritto il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, invitando a restare “uniti contro la violenza e l’odio”. A reagire anche la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, “scioccata e rattristata dal brutale attacco” avvenuto a Vienna. “L’Europa è pienamente solidale con l’Austria. Siamo più forti dell’odio e del terrore”, ha sostenuto la presidente.
A fianco dell’Austria e del suo cancelliere Sebastian Kurz anche Charles Michel, presidente del Consiglio europeo. Anche la cancelliera Angela Merkel, presidente di turno dell’Ue, si è subito pronunciata con parole di vicinanza e solidarietà “verso i nostri amici austriaci”.
E aggiunge: “Il terrore islamista è il nostro nemico comune”. Tutti i leader delle istituzioni europee hanno espresso parole di cordoglio e vicinanza alle vittime, alle loro famiglie e ai cittadini di Vienna.

Fonte: Sir
Attacco terrostico a Vienna: quattro morti e ventidue feriti
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