Trenta chilometri di sentiero per scoprire i forti di Genova
Parte del progetto di recupero delle fortificazioni cittadine
Trenta chilometri di percorso alla scoperta delle fortificazioni di Genova. Il sentiero è stato presentato lunedì 7 giugno in uno dei punti di partenza, in via Cantore, dall’assessore allo Sviluppo e tutela delle Vallate Paola Bordilli e dall’ideatore del percorso, Roberto Giordano, trekker e Ambasciatore di Genova nel mondo, già conduttore televisivo di programmi dedicati al viaggio.
Presente anche il consigliere delegato ai Rapporti con gli enti sportivi e il Coni Vittorio Ottonello. Giordano, in collaborazione con il Comune di Genova, ha anche curato la realizzazione della cartellonistica: le partenze per l’accesso al sentiero sono indicate da Forte San Giuliano – angolo via Nazario Sauro – e da via Cantore – angolo corso Martinetti. Il sentiero, raccontato in un video diffuso sui canali social istituzionali del Comune di Genova, tocca tutte le fortificazioni genovesi in un percorso semicircolare, adatto a tutti, percorribile quasi completamente anche in bicicletta o a tappe, viste le numerose convergenze con le mobilità della città (bus, funicolare, trenino Genova-Casella e cremagliera). Il percorso fa parte di un progetto più ampio, che prevede da parte del Comune di Genova la riqualificazione del sistema dei forti con un primo intervento all'interno del parco delle mura.
«Le nostre vallate – spiega l’assessore Bordilli - sono al centro di una profonda riscoperta e di un piano di interventi importanti per la manutenzione delle strade bianche, che vanno dalla Val Polcevera, Trensasco, Righi, Val Bisagno, da Ponente a Levante. Abbiamo intrapreso, coinvolgendo anche le associazioni attive sul territorio e con convenzioni con il Cai e la Fie, un lavoro di tutela, manutenzione, valorizzazione e promozione delle vallate con la predisposizione di punti ristoro e belvedere, in modo che Genova possa essere vissuta da visitatori e genovesi dal verde dei nostri monti fino al blu del nostro mare».
Sei i cartelli posizionati lungo il circuito, con cartina e indicazioni anche in lingua inglese, utili per chi decide di affrontare questo percorso a metà tra il trekking urbano e l'escursionismo.
Il percorso è indicato da oltre 300 placchette in alluminio con la scritta "I forti di Genova".
«Il sistema delle fortificazioni genovesi – spiega Giordano – è un complesso di strutture difensive realizzate in epoche diverse, i cui progetti di modifica e ricostruzione, sono stati ripresi più volte nel periodo napoleonico, risorgimentale e durante i conflitti mondiali.
Il percorso, con splenditi panorami che permettono al visitatore di vedere Genova dall’alto, è praticamente adatto a tutti ed è un mix di storia, tradizioni ed escursione a pochi passi dalla città». Si parte da corso Italia in prossimità del forte San Giuliano e si conclude a Sampierdarena nella zona sottostante a Forte Belvedere.
Dopo l’area del Medio Levante, e dopo San Giuliano si percorrono le creuze di Albaro e San Martino, superando i bastioni di Santa Tecla e si arriva a Forte Richilieu e poi verso Forte Ratti e successivamente Forte Quezzi.
Successivamente si scende a Marassi si attraversa il Bisagno e si risale seguendo le propaggini delle Mura Nuove, provenienti della Val Bisagno, controllate dal Forte Castellaccio e Torre Specola, e costeggiato il Forte Sperone si procede lato Valbisagno, verso le fortezze isolate del Puin, del Fratello Maggiore, ormai distrutto, e del Minore, esterne alle Mura Nuove, prima di giungere al Forte Diamante. Si scende dal versante che guarda la Valpolcevera e si trovano i forti Begato, Tenaglia, Crocetta Belvedere e da lì una lunga discesa verso Via Cantore. In località Luamà, in prossimità del Forte Quezzi, parte una variante che scendendo nella zona di ponte Carrega e attraversando l'omonimo ponte risale verso Preli e direttamente al Forte Diamante. «Il progetto – spiega Giordano – ha trovato totale copertura dei costi con la sponsorizzazione di alcune aziende locali che hanno creduto fortemente in questa importante opportunità turistica per la nostra città.
Un contributo importante è arrivato dagli undici Rotary Club della nostra città, da sempre attenti alle tematiche e necessità del nostro territorio, in particolare ora che la sostenibilità ambientale è diventata la settima area di intervento e azione del Rotary International.
Le traduzioni in lingua inglese sono state dall'American International Women's Club, la cui mission è da sempre quella di essere un punto di aggregazione e socializzazione della comunità statunitense e internazionale a Genova e della sua integrazione con la città».
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