Genova e Liguria
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Mons. Tasca al Cantiere Navale di Sestri Ponente

Per celebrare la S. Messa e incontrare dirigenti e maestranze

Mons. Tasca al Cantiere Navale di Sestri Ponente

La memoria dei defunti da sempre onorata dalla Chiesa con la preghiera di suffragio si è consolidata, grazie alla presenza dei Cappellani, anche negli ambienti di lavoro, fino a diventare parte della vita comunitaria delle aziende genovesi. La commemorazione dei defunti ha offerto l’opportunità di una visita di Monsignor Marco Tasca al Cantiere Navale di Sestri Ponente.
Lo scorso 4 novembre l’Arcivescovo, accompagnato dal segretario don Davide Sormirio e dal cappellano del lavoro don Stefano Colombelli, è stato accolto dal Direttore, ingegner Giuseppe Torrente, dal Responsabile del personale Dottor Franco Rozzi e dall’ingegner Paolo Capobianco, coordinatore “Distretto Riparazioni Navali” presso Confindustria Genova.
Come da tradizione è stata celebrata la Santa Messa nell’area magazzini.

Nell’omelia Monsignor Tasca, prendendo spunto dal Vangelo, ha sottolineato quante volte le persone considerate con disprezzo dalla mentalità del tempo, i pubblicani e i peccatori, si avvicinassero a Gesù per ascoltarlo.
Sentivano che il Signore aveva una parola bella per loro. Gesù li capiva, era vicino, dava risposte a tante domande. Ed anche per noi è “bello pensare ad un Dio che ci è vicino e cammina con noi nelle fatiche e nelle difficoltà.”
Un Dio che va incontro a chi è lontano. Un Dio che capovolge le regole, come nella parabola del Buon Pastore. Per un pastore non è logico lasciare incustodite novantanove pecore per cercarne una.
Invece Gesù fa proprio questo: va contro le regole e va in cerca di chi è perduto, di chi sta cercando qualcosa, di chi sente che la sua vita ha bisogno di “più vita”. “Prego per la realtà della nostra Chiesa – ha concluso l’Arcivescovo - che senta sempre questa accoglienza: la bontà del Signore e la bellezza di ascoltare la parola del Signore.”
Dopo la celebrazione si è svolto un momento di preghiera presso le lapidi commemorative dei caduti per poi proseguire con la visita al cantiere e l’incontro con i lavoratori.
Presso le banchine l’Arcivescovo ha potuto vedere le modalità di allestimento delle navi: la fatica, le competenze e l’ingegneria messe in campo per raggiungere un risultato comune.
Nel prosieguo della mattinata Monsignor Tasca si è trattenuto con i rappresentati delle Organizzazioni Sindacali aziendali (RSA). Il dialogo ha fornito all’Arcivescovo utili informazioni sulle condizioni di lavoro, sulle richieste rivolte all’azienda, sulla transizione ecologica, con i problemi che ne deriveranno a livello occupazionale, sulle speranze dell’adeguamento impiantistico del Cantiere. Grande soddisfazione è stata espressa per il rassicurante carico di lavoro del Cantiere anche per il futuro. La visita si è conclusa con l’incontro con la Direzione. Alcuni dirigenti, provenienti da altre aziende italiane, che avevano già assistito a celebrazioni degli Arcivescovi in azienda, hanno sottolineato che il clima particolare in cui si è svolta la celebrazione in Cantiere, caratterizzata da una più calda e cordiale partecipazione dei lavoratori, è assolutamente unico.

La Direzione ha inoltre illustrato all’Arcivescovo le prospettive del Cantiere, una volta venisse realizzato il ribaltamento a mare e lo spostamento della ferrovia che attualmente lo attraversa riducendone l’efficienza.

Genova possiede oggi un patrimonio di competenze nelle costruzioni e nelle riparazioni navali che si è consolidato a partire dai secoli scorsi.
Il livello di tale professionalità è stato espresso talaltro dalla costruzione del transatlantico Rex nel 1930. Il transatlantico, vincitore del Nastro Azzurro, veniva considerata una eccellenza mondiale. Fu progettato, costruito in tutte le sue parti – scafo, apparato motore e allestimento – nel Cantiere di Sestri Ponente.
Il Cantiere, a partire dagli anni ‘70 del secolo scorso, rischiò ripetutamente la chiusura. Le ragioni della sua sopravvivenza furono ripetutamente sostenute dalla Chiesa genovese nelle sedi competenti. È noto a tutti il salvataggio del cantiere navale da parte del Cardinale Giuseppe Siri agli inizi degli anni ’80.
L'IRI, le cosiddette Partecipazioni Statali, aveva deciso in un contesto di razionalizzazione della cantieristica italiana, di avviare la chiusura di Sestri. La città si mobilitò con cortei di lavoratori e studenti nella speranza di fermare, attraverso la mobilitazione, una decisione che appariva sbagliata. Certamente il mondo del lavoro ha avuto nella vicenda un ruolo importante ma l'intervento determinante a scongiurare la chiusura del Cantiere fu del Cardinal Siri. In quei giorni la notizia veniva riportata sottovoce. Oggi abbiamo le testimonianze ufficiali. Da allora il Cantiere è stato impiegato da Fincantieri per la costruzione di prototipi e per le costruzioni speciali, ha continuato a svolgere un ruolo chiave all’interno del Gruppo e, attualmente, gli si riconoscono a livello internazionale, grandi potenzialità nel campo delle costruzioni navali. La presenza dell’Arcivescovo, l’incontro con tutte le realtà aziendali, la celebrazione eucaristica, sono il proseguimento di un cammino che la Chiesa genovese ha fatto e continua a fare a sostegno di questa realtà produttiva di eccellenza per la nostra Città e per il Paese.

Fonte: Il Cittadino
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