Crollo Ponte Morandi: al via i rientri degli sfollati
50 scatoloni e 2 ore per recuperare gli effetti personali dagli appartamenti
50 scatoloni e 2 ore di tempo per raccogliere gli effetti personali e i ricordi di una vita. E’ così che gli sfollati dei palazzi di Via Fillak e Via Porro hanno potuto entrare ancora una volta, a distanza di due mesi e accompagnati dai Vigili del Fuoco, nelle proprie abitazioni rese inagibili dal crollo del Ponte Morandi per recuperare quanto più possibile.
Le operazioni, iniziate con leggero ritardo a causa del forte vento, andranno avanti anche nei prossimi giorni, secondo una precisa e puntuale organizzazione, in modo che tutti possano fare rientro, anche se per poco, nelle proprie case. Accanto alle persone sfollate, anche il servizio Psicosociale della Croce Rossa.
Fin dal mattino presto gli sfollati si sono radunati ai confini della cosiddetta zona rossa, in Via Walter Fillak, per procedere al recupero dei propri effetti personali.
Anche Marco Bucci, Sindaco di Genova e Commissario alla Ricostruzione, e Giovanni Toti, Presidente della Regione e Commissario all’emergenza, erano presenti a Certosa.
“Le famiglie sono state assistite in modo straordinario e con uno stanziamento importante da parte del Governo. Da oggi ci mettiamo a lavorare sul tema delle aziende che restano nella zona rossa; poi lavoreremo sulla zona arancione e sui quartieri adiacenti” – ha detto Toti.
“Auspichiamo di avere il nuovo ponte a Natale 2019” – ha detto Bucci. Per questo, le modifiche al Decreto Genova dovranno facilitare lo spazio di manovra del commissario e garantire fondi.
Il recupero degli effetti personali dagli appartamenti andrà avanti ancora. La speranza di tutti è quella di poter tornare ancora qualche volta in casa per ritirare quanto più possibile oltre a quei 50 scatooini e per tornare in possesso di un po’ di quella quotidianità che si è spezzata lo scorso 14 agosto.
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