Cerimonia per le vittime del covid. L'Arcivescovo: "Ricordiamo con il cuore, prendendoci cura l'uno dell'altro"
Venerdì 26 febbraio nel Pantheon del cimitero di Staglieno alla presenza delle istituzioni
A un anno dal primo decesso da Coronavirus in Liguria, avvenuto il 28 febbraio 2020, nella mattinata di venerdì 26 febbraio nel cimitero monumentale di Staglieno si è svolta una cerimonia per commemorare e onorare le oltre 3600 persone che, in questi 12 mesi hanno perso la vita a causa dalla pandemia da Covid-19 nella nostra regione.
Alla presenza di Mons. Marco Tasca, Arcivescovo di Genova, di Giovanni Toti, Presidente di Regione Liguria, del Sindaco di Genova Marco Bucci, del prefetto Carmen Perrotta, la cerimonia all’interno del Pantheon si è aperta con il minuto di silenzio accompagnato dal rintocco delle campane delle chiese della Diocesi, e a seguire l’esecuzione di un brano dalla Sonata numero 2 di Johann Sebastian Bach, eseguita dal primo violino dell'orchestra del Teatro Carlo Felice Giovanni Battista Fabris.
All’interno del Pantheon erano presenti anche il sovrintendente del teatro Carlo Felice Claudio Orazi, Don Paolo Fontana, delegato per la Diocesi per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, il pastore della chiesa Valdese William Jourdan Chiesa, padre Tony Dickinson della Chiesa d’Inghilterra, il pastore Lino Gabbiano della Chiesa Battista, Alfredo Maiolese in rappresentanza della Comunità Islamica ed Elisabetta Lodoli in rappresentanza di quella buddista.
"Rivolgiamo al Signore Padre - ha detto l'Arcivescovo nel suo intervento - una preghiera per tutti i nostri fratelli e sorelle defunti di Covid, alle loro famiglie. Per tutti i fratelli e le sorelle che soffrono questa situazione e vorrei farlo insieme ai fratelli e sorelle delle altre confessioni cristiane dei fratelli e sorelle musulmani, ebrei, e con tutti i fratelli e le sorelle di altre religioni". “Questa è una giornata dedicata al ricordo – ha detto ancora -, che significa andare al cuore. Credo che oggi le parole non siano sufficienti per esprimere quello che stiamo vivendo e quello che tante, tantissime famiglie hanno vissuto. Ricordare con il cuore vuol dire prendersi cura uno dell’altro, e sentire che solamente insieme potremo uscire da questa situazione e costruire un mondo migliore. Per lenire questo dolore ci vorrà tempo, pazienza e tantissima solidarietà: oggi siamo qui insieme per dire che siamo vicini a tutti coloro che hanno sofferto, cerchiamo di condividere questa fatica e questo dolore perché nessuno si senta solo”.
Mons. Tasca ha quindi recitato la seguente preghiera: "Signore e padre dell'umanità che hai creato tutti gli esseri umani con la stessa dignità infondi nei nostri cuori uno spirito fraterno, ispira il sogno di un nuovo incontro di dialogo di giustizia e di pace, stimola a creare una società più sana e un mondo più degno senza fame, senza povertà, senza violenza, senza guerre, il nostro cuore si apra a tutti i popoli e le nazioni della terra per riconoscere il bene è la bellezza che hai seminato in ciascuno di essi. Per stringere legami di unità di progetti comuni di speranze condivise amen".
"È una giornata importante – ha detto il Sindaco Bucci - perché oggi siamo qui tutti insieme con il nostro arcivescovo, con gli amici delle altre religioni con il prefetto per dire che il Covid che ci ha tolto molto, ci ha tolto la normalità delle nostre vite, non ci ha tolto la nostra umanità. Nella lotta al virus, Genova e i genovesi hanno dimostrato tutto il loro coraggio, la capacità di collaborare e rispettare le regole e il prossimo, pur nelle difficoltà. Ancora oggi stiamo combattendo contro un nemico invisibile che sta lasciando sul campo numerose vittime. La giornata di oggi è dedicata a chi non c'è più. Ai genovesi che ci hanno lasciato va il mio pensiero commosso. Ai loro familiari va il mio abbraccio a nome di tutta Genova: non siete soli, accanto a voi c’è l'intera città”.
"Se n'è andata una generazione – ha sottolineato nel suo intervento il Governatore Toti - i nostri genitori, talvolta i nostri nonni, talvolta i nostri bisnonni, quasi tutte le epoche della storia. Oggi quella generazione si è sacrificata due volte perché ha fatto un pezzo di storia del nostro paese, ci ha regalato un pezzo del nostro benessere e poi si è sacrificata in qualche modo in questo momento della pandemia. Siamo qui anche per dire che la luce in fondo al tunnel oggi si vede, grazie ai vaccini e all’impegno di tutti. Non dobbiamo mai dimenticare quello che è successo per costruire un futuro migliore”.
Dopo la cerimonia una piccola delegazione si è poi spostata al ‘campo 4’ del cimitero, dove sono sepolte le vittime del Coronavirus, per una preghiera e una benedizione da parte dell’Arcivescovo.
In contemporanea anche alla Spezia, Savona e Imperia si sono svolte cerimonie analoghe quella di Genova: alla Spezia si è tenuta al cimitero comunale dei Boschetti, alla presenza del sindaco Pierluigi Peracchini, del Vescovo Mons. Luigi Ernesto Palletti, del Prefetto Maria Luisa Inversini e Milena Palladini, rappresentante della Consulta delle comunità religiose della città, accompagnata dal suono delle campane a lutto delle chiese della Spezia e dalle sirene delle navi, civili e militari, presenti in porto; a Imperia si è tenuta all’interno del cimitero di Oneglia, alla presenza del sindaco Claudio Scajola, del Vescovo di Albenga-Imperia Mons. Guglielmo Borghetti, del Prefetto Alberto Intini, con l’esecuzione del silenzio, la deposizione di una corona di alloro e l’esecuzione dell’inno nazionale; a Savona, la celebrazione si è svolta al Cimitero monumentale di Zinola alla presenza del sindaco Ilaria Caprioglio, del Vescovo di Savona-Noli Mons. Calogero Marino e del Prefetto Antonio Cananà , con un minuto di silenzio accompagnato dal rintocco delle campane della città e dalle sirene delle navi presenti in porto, seguito da un momento di preghiera.
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