Caos autostrade!
Chiuso ai mezzi pesanti per quattro giorni il Viadotto Valle Ragone sulla A12
La concessionaria Aspi li ha definiti “lavori di adeguamento normativo”; nella pratica si sono tradotti in quattro giorni in cui tutto il traffico pesante che ha percorso la A12 si è riversato lungo l’Aurelia tra le cittadine di Chiavari, Lavagna e Sestri Levante.
La notizia della chiusura ai mezzi di peso superiore alle 3,5 tonnellate del viadotto Valle Ragone, infrastruttura a due campate a poche centinaia di metri di distanza dal casello autostradale di Sestri Levante, è arrivata come un fulmine a ciel sereno nelle prime ore del pomeriggio di martedì 11 maggio.
Solo due ore prima una telefonata avvisava i sindaci dei tre comuni che i tir avrebbero attraversato le loro strade. Migliaia i mezzi pesanti che a questo punto hanno iniziato ad essere fermati in autostrada e costretti ad uscire per riversarsi lungo una viabilità ordinaria già messa in difficoltà dalla giornata di pioggia.
Senza avere bene idea di dove andare, smarriti in quell’intrico di vie e incroci che rendono bella ma fragile la vita delle località di costa. Quattro giorni. Tanto è durata la convivenza forzata dei camion e dei rimorchi con le auto, gli scooter e le biciclette degli abitanti del Tigullio.
Nel frattempo si è cercato di capire il perché di tanta precipitazione da parte di Aspi e del Ministero della Mobilità Sostenibile (come oggi si chiama il dicastero dei Trasporti) nel prendere quel provvedimento di limitazione alla circolazione dei mezzi pesanti sul viadotto Valle Ragone.
Lavori di adeguamento normativo, appunto. La condizione di degrado degli otto piloni che sorreggono le due campate di 140 metri di lunghezza ciascuna è evidente e nota da diversi anni e ad oggi resta uguale. E’ dal 2016 che l’amministrazione comunale di Sestri Levante continua ad inviare segnalazioni alla concessionaria. Ma quest’ultima ha sempre escluso problemi di stabilità per il viadotto.
Autostrade il giorno successivo al provvedimento di limitazione del traffico pesante ha affidato la spiegazione dell’intervento ad uno scarno comunicato: “Le verifiche tecniche condotte sul viadotto, in linea con le linee guida del Consiglio Superiore dei lavori pubblici emanate ad aprile 2020, esaminate in occasione del sopralluogo, hanno confermato la piena stabilità dell’infrastruttura – già registrata dai controlli effettuati da società esterne specializzate di ingegneria - mentre è stata condivisa una carenza intrinseca del Valle Ragone rispetto ad alcune azioni previste dalla normativa attuale per la progettazione dei ponti di nuova costruzione che sono molto amplificate rispetto alle norme precedenti”.
Sta di fatto che sono bastati quattro giorni di lavoro (gli operai hanno iniziato le operazioni il giovedì mattina) per rimettere a norma il viadotto che ha riaperto completamente dalla serata di domenica, ma che già venerdì sera aveva aperto una campata a doppio senso permettendo il passaggio dei tir.
L’intervento, per quello che è dato di sapere, ha visto l’inserimento di guaine tra i giunti dell’impalcato e i piloni. Questo per evitare troppe sollecitazioni alla struttura. Per due giorni, dopo ripetute sollecitazioni da parte della Regione e dei Comuni, Autostrade ha disposto la gratuità del pedaggio per le tratte tra Chiavari, Lavagna e Sestri Levante.
Lungo la viabilità ordinaria tutti in coda bloccati, in autostrada anche, ma anche qui meno male non si paga.
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