Begato: giù la Diga
Sarà edificato un nuovo modulo abitativo
Si sono aperti la scorsa settimana con la firma del contratto di affidamento dei lavori e la presentazione del progetto esecutivo, i cantieri per la demolizione della "Diga" di Begato, in Valpolcevera.
Il progetto di rigenerazione urbana è iniziato nei mesi scorsi con le operazioni di trasferimento delle 374 famiglie e dei circa 650 inquilini, molti dei quali anziani, che abitavano la "Diga" rossa e bianca.
Alla firma del contratto erano presenti il sindaco Marco Bucci, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, l'assessore regionale all'urbanistica Marco Scajola e l'assessore comunale ai lavori pubblici, bilancio, politiche della casa e housing sociale del Comune di Genova Pietro Piciocchi.
“Oggi è una grandissima giornata – ha detto l’Assessore Piciocchi”. “Voglio esprimere la mia più viva soddisfazione per questa operazione che ho fortemente voluto e che, come il ponte, è il segno di un'Italia che ha coraggio e guarda al futuro con entusiasmo. Un plauso particolare ai nostri uffici che hanno dimostrato una non comune professionalità ed umanità nella gestione della delicatissima fase del trasferimento dei 374 nuclei familiari che abitavano nelle Dighe.
L'abitare è un diritto fondamentale della persona umana e in questa Città dimostriamo di crederci fino in fondo”.
La gara per la demolizione bandita da Arte e finanziata dal Comune è stata vinta da un consorzio di imprese siciliane, la Fratelli Caschetto e Patriarca Group.
"Dopo alcune attività propedeutiche - spiega l'amministratore unico di Arte Genova Girolamo Cotena - a giugno inizieremo a spogliare la diga bianca e rossa all'esterno e all'interno, mentre la demolizione vera e propria inizierà a fine settembre, complessivamente i cantieri dureranno 18 mesi".
Si è deciso di non ricorrere all'esplosivo per procedere all'abbattimento degli edifici ma all'uso di mezzi meccanici.
Dopo la demolizione si partirà con la terza e ultima fase del progetto Restart Begato, ovvero la realizzazione di alcune palazzine ad alta efficienza energetica per un totale di circa 50 appartamenti.
La gara per lo sviluppo di quello che sarà un modulo abitativo chiamato CasArte è stata assegnata a una ati, la XLam Dolomiti, con sede in provincia di Trento.
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