Agenzia per la famiglia: una guida all’auto aiuto
Sono oltre 100 i gruppi esistenti a Genova - Intervista a Simonetta Saveri
Nei giorni scorsi a Palazzo Tursi è stata presentata la pubblicazione “Trasformare i problemi in risorsa - Guida pratica all’auto mutuo aiuto”, realizzata dall’Agenzia per la Famiglia.
In formato anche cartaceo, la Guida è uno strumento molto utile per chi vuole comprendere e avvicinarsi al metodo dell’auto mutuo aiuto, che permette lo scambio e il reciproco aiuto fra persone che condividono la stessa esperienza di vita.
Con Simonetta Saveri, responsabile dell’Agenzia per la Famiglia, abbiamo parlato di questa pubblicazione e del percorso che sta compiendo l’Agenzia a sostegno e in aiuto delle famiglie e dei giovani.
E’ stata presentata nei giorni scorsi la guida pratica all’auto mutuo aiuto “Trasformare i problemi in risorsa”.
A chi si rivolge questa pubblicazione e in che cosa consiste l’auto mutuo aiuto?
La Guida sull’Auto Mutuo Aiuto si rivolge a tutti, ed in particolare alle famiglie e alle persone che vivono un momento di difficoltà o una situazione di vita che hanno bisogno di condividere. Vogliamo lanciare questo messaggio: non siete soli.
Ci sono altre persone che vivono la vostra stessa situazione di vita. Non dovete provare vergogna o imbarazzo perché sarete accolti senza giudizio.
L’auto mutuo aiuto si struttura in piccoli gruppi tra pari, senza professionisti, che si incontrano, confrontano e condividono.
È un metodo che nasce tanti anni fa negli Stati Uniti per sostenere persone con dipendenze ma che si è esteso a tante altre tematiche: vivere un lutto, le difficoltà con i figli, le problematiche di coppia, l’attesa di un bimbo in adozione, l’ansia da covid...
È totalmente gratuito e non sostituisce l’intervento dei professionisti ma lo può efficacemente affiancare.
Ripeto che l’auto mutuo aiuto si rivolge a tutti perché è uno stile di vita che ci deve aiutare a rimettere al centro le relazioni, sempre.
Come si entra nella rete dell’auto mutuo aiuto?
Esistono più di 100 gruppi di auto mutuo aiuto presenti sul nostro territorio che abbiamo descritto e inserito in un elenco facilmente consultabile all’interno del Sito Internet del Comune di Genova - Pagina Agenzia per la famiglia.
Agenzia per la famiglia vuole promuovere questo metodo e i tanti gruppi già esistenti ed è ovviamente disposta a fornire, tramite i propri esperti, tutte le informazioni a chi sente il bisogno di avvicinarsi a un gruppo e a chi vorrebbe invece creare un gruppo di auto mutuo aiuto.
A che punto è il progetto comunale “Genova Insieme – Auto Mutuo Aiuto”?
Il Progetto GenovaInsieme nasce il 12 Novembre 2019 con la proclamazione della Giornata dell’Auto Mutuo Aiuto. In questi anni abbiamo continuato nelle attività di informazione e formazione con diversi eventi e percorsi per far conoscere questo utile strumento anche agli operatori socio-sanitari.
Grazie al lavoro dell’Agenzia per la famiglia è nato recentemente il progetto “Amici di studio”: una ventina di studenti delle scuole di primo e secondo grado degli I.C. Sestri Est e Centro Storico avranno la possibilità di essere aiutati dagli studenti universitari.
Si andrà avanti anche nell'estate? E’ previsto un ampliamento del progetto?
Amici di Studio nasce in collaborazione con il Disfor dell’Università di Genova, nell’ambito del Progetto “INFOrmiamoci e APPlichiamoci - Essere presenti nel tempo 2.0” ed è finalizzato a prevenire il rischio di dispersione scolastica.
I tutor universitari coinvolti stanno dando ai ragazzi un sostegno non solo allo studio ma anche e soprattutto relazionale, un modello di riferimento positivo per la loro crescita.
L’iniziativa proseguirà sempre in presenza anche nel mese luglio e tra settembre e ottobre è nostra intenzione coinvolgere altre scuole perché i bisogni sono davvero tanti e il Progetto si sta rivelando molto efficace.
Sono in corso gli esami di maturità: mezzo milione di studenti a confronto con il nuovo maxi orale. Come è andato dal suo punto di vista questo anno scolastico che si è appena concluso e quali scenari si aprono per il mese di settembre, quando la campagna vaccinale in atto sarà in conclusione?
È stato un anno faticoso per tutti, per i dirigenti scolastici, i docenti e i ragazzi.
Non è stato facile ma le nostre scuole hanno saputo reagire e riorganizzarsi, grazie all’impegno personale di tanti.
Per il nuovo anno scolastico sento voglia di ricominciare e tanta speranza.
Come adulti dobbiamo continuare a stare vicino ai nostri ragazzi e essere sempre punti di riferimento positivi e stabili, soprattutto nelle difficoltà.
Il Comune di Genova ha emanato nei giorni scorsi un’interdizione al consumo di bevande alcoliche nelle zone del Centro Storico dalle 7 alle 21; tale provvedimento si affianca all’ordinanza che vieta il consumo di alcolici in strade e aree pubbliche dalla mezzanotte fino alle 7 del mattino, fino al 1° settembre.
Questo, nel tentativo di arginare gli estremismi raggiunti dalla “movida” terminata la cosiddetta “zona gialla”.
Come valuta la necessità di introdurre questi provvedimenti?
Alcuni comportamenti sono solo il frutto di tanti mesi di reclusione o nascondono disagi più profondi nei giovani?
Certamente la questione pandemica ha compresso e accelerato alcuni processi che però erano già in atto.
Il disagio giovanile non è certo nato nel lockdown ma esisteva già prima e su questo dobbiamo intervenire.
Un intervento normativo può essere necessario nell’immediato ma bisogna poi ragionare in maniera più ampia e pensare a percorsi in grado di ridare a questi ragazzi quel senso di appartenenza a una comunità cittadina.
Come ha influito la pandemia con le sue restrizioni sulla vita delle famiglie genovesi? Emerge dai dati Istat un aumento della povertà assoluta in particolare nel Nord-Ovest dell’Italia…
Le difficoltà delle persone sono sicuramente aumentate e non solo in senso economico.
Dobbiamo metterci in ascolto anche del disagio silenzioso di tante famiglie e intervenire come istituzioni e come intera comunità.
È fondamentale la creazione di reti nel territorio tra tutti i soggetti che si occupano di ciò di cui le famiglie hanno bisogno; penso alla casa, al lavoro, all’educazione, all’assistenza... per poter dare loro risposte più veloci ed efficaci.
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