Van Dick e Genova: mostra a Palazzo della Meridiana
Molte le opere provenienti da collezioni private
Van Dick e Genova: è su questo rapporto che Anna Orlando ha impostato la mostra “Van Dick e i suoi amici. Fiamminghi a Genova, 1600-1640”, inaugurata l’8 febbraio al Palazzo della Meridiana. Dopo altri due importanti eventi dedicati al Seicento genovese con le mostre “Uomini e Dei” e “Sinibaldo Scorza” sempre curate da Anna Orlando, l’Associazione Amici del Palazzo della Meridiana ha voluto puntare su un pittore conosciuto e amato in tutto il mondo. Essa è anche il frutto di lunghe ricerche d’archivio che hanno consentito di ricostruire legami con gli artisti genovesi, ricostruire le vicende degli artisti che come Van Dick giunsero a Genova dalle Fiandre, identificare alcuni soggetti dei suoi quadri.
Sono esposte cinquanta opere delle quali otto di Van Dick, alcune delle quali provenienti da collezioni private e pertanto visibili solo in occasione della mostra. Introdotta da un video iniziale di taglio didattico l’esposizione è articolata in quattro sale; la prima sala è incentrata sui fratelli De Wael che avrebbero accolto a Genova il giovane Van Dick, e che con il loro arrivo in città portarono a Genova la “pittura di genere” con i suoi brani di vita quotidiana, le nature morte, i paesaggi.
La seconda sala presenta quegli autori, locali e forestieri, che operarono nelle diverse botteghe genovesi, dando vita a uno scambio di cultura artistica tra mondi diversi: troviamo tra gli altri Vincent Malò, Jan Roos, Stefano Camogli, e su tutto domina un capolavoro di Van Dick proveniente dai nostri Musei di Strada Nuova, Vertumno e Pomona, dove il pittore racconta, ispirandosi all’arte di Tiziano, l’episodio raccontato da Ovidio nelle Metamorfosi.
Dedicata ai Ritratti di Van Dick la terza sala presenta opere provenienti dai Musei genovesi tra i quali ci piace ricordare quello del Gioielliere Puccio con il figlio per la quale un’accurata ricerca di archivio ha consentito di dare i nomi ai personaggi ritratti.
L’ultima sala, intitolata “Sacre Passioni” presenta il Crocifisso di Palazzo Reale, opera alla quale generazioni di artisti genovesi si ispirarono, come Giovanni Benedetto Castiglione del quale sono presenti due opere, per chiudere con un inedito confronto tra la Sacra Famiglia della Banca Carige, per l’occasione restaurata, e la Sacra Famiglia con Sant’Elisabetta e San Giovannino in prestito dalla Galleria Sabauda di Torino.
La mostra resterà aperta sino al 10 giugno con i seguenti orari: martedì-venerdì ore 12-19; sabato, domenica e festivi ore 11-19. Lunedì chiuso.
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