San Giuseppe nell'arte

La Lettera apostolica “Patris Corde” (“Con cuore di Padre”) che Papa Francesco ha offerto alla Chiesa in occasione del 150° anniversario della dichiarazione di San Giuseppe quale patrono della Chiesa universale offre l’occasione di volgere lo sguardo su colui che i Vangeli ci presentano come il padre di Gesù, colui cioè che lo ha custodito, amato, educato, protetto, avviandolo, insieme alla madre Maria, a compiere l’opera di misericordia di Dio Padre. San Giuseppe è l’uomo “servo” indispensabile alla storia della salvezza, il quale, senza mai apparire ed essere protagonista, è diventato colui che ha iscritto il Figlio di Dio e di Maria nell’anagrafe dell’umanità: è lui che va con Maria a Betlemme e lì, insieme alla sua famiglia, iscrive Gesù nell’anagrafe della storia.
Abbiamo pensato di sottolineare la figura di San Giuseppe nell’arte proponendo le opere che lo rappresentano, presenti nelle parrocchie e chiese della diocesi.

Iniziamo con ‘Il sogno di San Giuseppe’ di Giovanni Battista Paggi (Genova, 1554-1627) nella parrocchia di San Giacomo Maggiore di Gavi Ligure (AL).
Il dipinto è opera di Giovanni Battista Paggi artista genovese che negli anni della maturità risente degli influssi della pittura lombarda: la tela fu eseguita nel primo decennio del XVII secolo ed evidenzia il momento in cui l'Angelo sollecita San Giuseppe a portare in salvo la sua famiglia che serena riposa nella stanza affianco. Accanto a lui gli attrezzi del falegname, ma sulle sue gambe è aperto il libro delle Sacre Scritture.
Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». (MT 13-14)