Informazione e intelligenza artificiale

Il 24 gennaio i giornalisti celebrano la festa del loro patrono, San Francesco di Sales, assunto a protettore di questa categoria nel 1923 da Papa Pio XI per la sua predicazione attraverso i cosiddetti “manifesti”, che tramite l’affissione murale o la consegna personale potevano raggiungere tutti. Per questo e per la sua scrittura chiara, semplice ed elegante che traspare dalle lettere e dal Trattato dell’amore di Dio, San Francesco di Sales è stato proclamato patrono di «tutti quei cattolici che con la pubblicazione o di giornali o di altri scritti illustrano, promuovono e difendono la cristiana dottrina». Nella lettera apostolica “Sabaudiae gemma” del 1967, Paolo VI ricorda la modernità del Santo, e la sua capacità di mettere l’antica dottrina sotto una nuova luce, “al servizio della vita moderna, opportunamente adattandola alle sue molteplici necessità”. La sua “disposizione allo scrivere”, unita alla “chiarezza di pensiero” e alla straordinaria capacità di cogliere i tempi, ne fanno dunque, per i giornalisti, un esempio da seguire anche oggi, un modello attuale cui trarre ispirazione.
È ancora viva la tradizione che il Messaggio pontificio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (quest’anno il 12 maggio) venga diffuso proprio il 24 gennaio, solennità di San Francesco di Sales.
Quest’anno, il Messaggio di Francesco ha come tema “Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana”, e si inserisce nel dibattito, già avviato da qualche tempo, sul ruolo dell’intelligenza artificiale nella professione giornalistica oggi. La sfida è chiara, e anche il Papa ne rimarca l’importanza: come mantenere umana l’informazione, ossia come non perdere di vista in primo luogo la comunicazione fra le persone, la dimensione del dialogo e dell’ascolto anche nel campo dell’informazione, sempre più dominata dal digitale.
Un ruolo determinante, d’ora in avanti, lo giocherà la formazione: quello dell’intelligenza artificiale è un tema complesso, trasversale, che implica risvolti anche etici. In campo comunicativo, un rischio è quello che il linguaggio prodotto da una macchina possa sostituirsi a quello umano, con la concreta possibilità che l’intelligenza artificiale possa sovrapporsi al lavoro dei giornalisti e degli operatori della comunicazione; un altro pericolo è che l’uso sistematico delle macchine possa diffondere fake news a larga scala.
Papa Francesco aveva già posto l’attenzione sull’intelligenza artificiale anche nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2024, “Intelligenze artificiali e pace”, auspicandone un uso a servizio dell’uomo.
Il mondo dell’informazione ora deve raccogliere la sfida e prepararsi il più possibile sul tema dell’intelligenza artificiale. Il messaggio di Francesco per la prossima giornata delle Comunicazioni sociali è il tema di molti degli incontri formativi proposti dagli Uffici per le Comunicazioni sociali delle Diocesi italiane, spesso realizzati in collaborazione con le Unioni della Stampa Cattolica sul territorio.

A Chiavari, il Vescovo Giampio Devasini ha celebrato la S. Messa nella solennità del Patrono, e l’incontro di formazione per i giornalisti con Luigi Rancilio, Caporedattore di Avvenire e Stefania Berretta, responsabile per la formazione dell’Ordine dei Giornalisti, ha messo in primo piano il ruolo dei sistemi di intelligenza artificiale nel linguaggio e nell’informazione.
Un ottimo strumento per saperne di più anche sul tema dell’intelligenza artificiale declinato nel campo dell’informazione e della pastorale è senz’altro il portale WeCa, dell’Associazione Webcattolici Italiani, accessibile a tutti: sono qui disponibili articoli, approfondimenti e tutorial proprio su questo argomento.