Alla tomba di Mazzini per il 160° dell’unità d’Italia
Genova ricorda e festeggia l'anniversario della Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera
Sono passati 160 anni dalla proclamazione dell’Unità d’Italia e Genova, che ha avuto un ruolo chiave nella nascita del Paese, ricorda e festeggia un anniversario così importante: il 17 marzo, Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera. Era un 17 marzo anche il giorno in cui venne traslata a Staglieno tra ali di folla la salma di Giuseppe Mazzini, pochi giorni dopo la morte nel 1872. È stato il mausoleo del grande patriota ad accogliere una cerimonia sobria e “statica”, in forma ridotta causa Covid.
Proprio la pandemia è stata il filo conduttore degli interventi delle autorità perché, come ha spiegato il vicesindaco Pietro Piciocchi, “la risposta a questa emergenza che ci isola, crea disagio e sofferenza, è riflettere, ritrovare le nostre origini, il nostro senso di comunità. L’Italia è un grande Paese e dobbiamo essere orgogliosi della nostra città che è stata protagonista delle vicende che oggi ricordiamo. Viva l’Italia, viva la Costituzione”.
C’erano i Gonfaloni, il Nastro Azzurro, rappresentanti delle associazioni combattentistiche d’Arma, dei carabinieri e della Polizia Locale. Ai lati della tomba di Mazzini sono state deposte due corone.
A rappresentare il governo Stefania Pucciarelli, sottosegretaria di Stato al Ministero della Difesa, che ha detto: “L’evento che stiamo celebrando rappresenta una iniezione di fiducia per l’intero Paese che oggi è chiamato ad affrontare questa emergenza sanitaria, la quale, senza lo stesso impegno e lo stesso spirito di sacrificio di allora, sarebbe difficile superare”. La sottosegretaria ricorda anche l’impegno delle Forze Armate “per aiutare i cittadini a uscire quanto prima da questa pandemia”.
Dopo gli interventi, le autorità hanno firmato il libro degli ospiti del mausoleo e la cerimonia si è conclusa con l’Inno di Mameli, che fu eseguito per la prima volta proprio a Genova, per la precisione a Oregina, il 10 dicembre 1847.
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