Comunità diocesana
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Settimana comunitaria per i Giovani: come i 12 Apostoli

Due partecipanti raccontano la loro esperienza

Settimana comunitaria per i Giovani: come i 12 Apostoli

Due giovani che hanno partecipato alla settimana comunitaria per i Giovani, che si è svolta in Seminario dal 26 febbraio al 4 marzo. Ecco le loro testimonianze

Il sole non è ancora sorto all'orizzonte quando, nel seminario arcivescovile, dodici giovani provenienti da varie parti della diocesi - sei ragazzi e sei ragazze - si radunano con i seminaristi, don Fully e don Tommaso per mezz'ora di meditazione sul Vangelo davanti a Gesù eucaristia. Segue la giornata ordinaria di uno studente universitario o di un giovane lavoratore, per poi ritrovarsi alla sera a riflettere su un passo di Christus vivit oppure di Gaudete et exsultate, due straordinari documenti che il Santo Padre ha regalato al popolo di Dio in anni recenti. Centro della giornata è la celebrazione della Messa, che precede immediatamente la cena e la condivisione di fine giornata. E quando il cielo stellato copre la collina del Righi, i dodici giovani dicono compieta e si ritirano ognuno nella sua stanza.
Mentre scrivo queste cose sono tornato a casa, nella mia Arenzano. Non è cambiato nulla rispetto a una settimana fa, tra poco andrò a Messa, nel pomeriggio passerò del tempo con la mia ragazza, domani è lunedì e dovrò farmi mezz’ora di treno per andare a lezione. Condite il tutto con le varie attività extra-universitarie, parrocchiali e non. Dopo sei giorni di luce trascorsi in seminario, sono tornato nella nebbia della vita ordinaria, eppure scopro che anche in questa nebbia passano fasci di luce, che anche la nebbia può accogliere luce, purché siamo disposti a vederla con gli occhi della fede, della speranza e della carità. Settecento anni fa, dentro a un poema straordinario, un uomo, Dante, camminava in salita per tornare a casa, nella casa preparata per lui dal Padre celeste, e lungo il cammino si relazionava con le persone più diverse, accompagnato dalle sue passioni terrene, la letteratura e le donne - Virgilio e Beatrice – passioni trasfigurate alla luce della Grazia. Il 2 giugno 2012, in una cittadina presso Milano gremita di milioni di famiglie, Papa Benedetto diceva di sperare di “tornare a casa andando verso l’altra parte del mondo”, mentre nove mesi dopo, dal palazzo di Castel Gandolfo si autodefiniva “un pellegrino che percorre l’ultima tappa del suo viaggio terreno”.
Anche noi, dodici “apostoli” nella Genova del 2023, abbiamo riscoperto di essere, come Dante e come Benedetto, parte del grande pellegrinaggio della Chiesa verso la sua casa, ognuno per il suo particolare sentiero - il matrimonio, il sacerdozio, la vita religiosa, la missione, l’insegnamento, il lavoro in ospedale - ma tutti rivolti alla stessa meta, tutti fissi su di Lui.
“Io ritornai dalla santissima onda,/ rifatto sì come piante novelle/ rinovellate di novella fronda,/ puro e disposto a salire a le stelle.”

Davide Pesce

Incontro è la parola che per me rappresenta in modo più completo questa settimana passata in seminario. Abbiamo avuto l’opportunità e il dono di incontrarci tra giovani che avevano tutti lo stesso scopo, quello di approfondire la conoscenza di Cristo. Il filo che ha collegato i nostri momenti di meditazione quotidiana è stato l’incontro di Gesù con dei giovani con cui abbiamo avuto modo di metterci a confronto: Maria, i primi discepoli, la donna samaritana, il giovane ricco, Marta e Maria e i discepoli di Emmaus.
Una seconda parola importate e forte che riassume la settimana è vocazione. Chiedere a noi stessi che cosa Dio ci chiama a fare, chiederci quale sia la missione che lui ha per noi è alla base della nostra vita cristiana. La vocazione prima di ogni cristiano è quella alla santità, alla gioia. La cosa non facile da capire è come siamo chiamati alla santità, cosa siamo chiamati a fare a lungo termine nella nostra vita. Vorrei condividere con voi un breve passo dell’esortazione apostolica Gaudete et Exsultate che mi ha portato conforto e speranza:
“Voglia il cielo che tu possa riconoscere qual è quella parola, quel messaggio di Gesù Che Dio desidera dire al mondo con la tua vita. Lasciati trasformare, lasciati rinnovare dallo Spirito, affinché ciò sia possibile, e così la tua preziosa missione non andrà perduta. Il Signore la porterà a compimento anche in mezzo ai tuoi errori e ai tuoi momenti negativi, purché tu non abbandoni la via dell'amore e rimanga sempre aperto alla sua azione soprannaturale che purifica e illumina.”

Alissa Piu

Fonte: Il Cittadino
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