Pellegrinaggio Giubilare della Zona Levante - GUARDA LA FOTOGALLERY
In Cattedrale, Sabato 17 febbraio, i vicariati del Levante diocesano
"Concedi, o Maria, alla comunità civile di progredire nella solidarietà, di operare con vivo senso della giustizia, di crescere sempre nella fraternità". Questo uno dei momenti della preghiera di consacrazione a Maria, Regina di Genova, guidata dal Card. Angelo Bagnasco, e recitata unitamente all'assemblea, ai piedi dell'immagine della Vergine con Bambino posta sull'altare maggiore della Cattedrale, al termine del terzo giubileo diocesano.
Sabato 17, è stata la volta dei vicariati del levante diocesano (Quinto-Nervi; Bogliasco-Pieve-Sori; Recco-Uscio-Camogli), che si sono raccolti in 'S. Lorenzo' per la celebrazione dei 900 anni dalla consacrazione della Cattedrale, come meta finale di un pellegrinaggio, che ha avuto inizio in mattinata con la visita alla Basilica di S. Siro e alla Basilica di S. Maria delle Vigne.
"Il giubileo è l'occasione - ha esordito il Cardinale Arcivescovo - per vedere la bellezza della Chiesa, che siamo noi. La bellezza vera del corpo di Cristo, siamo tutti noi, con la bellezza delle nostre anime, dei nostri desideri di bontà e di amore".
Anche in occasione del terzo pellegrinaggio, il Card. Bagnasco é ritornato a proporre una riflessione sulla fede, che - ha ricordato - essere la più grande fortuna che esista nella vita, invitando ad interrogarsi se la fede ricopra un ruolo di forza trasformante nella vita di ciascuno oppure risulti una bella decorazione occasionale della vita, anziché essere " l'anima del mio agire - ha interrogato il Cardinale – o meglio, del mio essere". “La fede in Dio, che è amore, indica che solo nell'amore sta la pienezza dell'uomo, cioè tutti noi - ha proseguito, durante l'omelia. Una certezza che va ricordata e ribadita in un momento storico in cui "le trasformazioni culturali in atto mostrano spesso forme di barbarie che vengono fatte passare - ha proseguito - sotto il segno di conquiste di civiltà: ma la fede afferma che non c'é vera umanità" se non laddove " l'uomo é animato dall'amore di Dio", che lo rende capace di fare dono di sé.
E’ necessario, lasciare che la fede diventi una fiamma che incendia ed illumina la vita. “Siamo degli incendiari o tiepidi ripiegati su noi stessi?" - ha provocato il Cardinale, chiedendo quanto si coltivi o si difenda la fede. Non è forse il messaggio della Quaresima, quello che stiamo attraversando? Un tempo propizio ad interrogarsi sullo stato della fede, per convertire i nostri cuori e per inverdire lo straordinario dono di fede.
"La Santa vergine, Madre e Regina di Genova, sostenga la fede della nostra città: ritorni alle sue origini, dia nuovo slancio missionario e amore per tanti fratelli, che camminano con noi". A Lei, prima della benedizione finale, l’assemblea tutta ha rivolto la preghiera di consacrazione, sfilando, al termine della celebrazione, in silenzioso raccoglimento ai Suoi piedi, affidando alla Sua intercessione la guida delle azioni.
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